Normativa europea sugli additivi alimentari

Nuove regole per gli additivi

Dosi massime di alcuni coloranti alimentari
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Regolamento UE e industria di trasformazione: quali gli effetti?

Come conseguenza del Regolamento UE 232/2012, il Ministero della Salute ha diffuso la nota n.10225 sulle “Nuove disposizioni comunitarie riguardanti gli additivi alimentari appartenenti alla categoria funzionale dei coloranti quali il giallo chinolina (E104) che passa da 10 mg/peso corporeo/giorno a 0,5 mg, il giallo arancio S (E110) da 2,5 a1 mg/kg di peso corporeo/giorno, e il rosso cocciniglia A (E124) da 4 mg/kg a 0,7 mg/kg”. Il nuovo regolamento, infatti, raccomanda ai produttori di abbassare le dosi giornaliere ammissibili (DGA). Ma per quali ragioni la Commissioneeuropea è nuovamente intervenuta sull’aggiornamento della DGA degli additivi alimentari? Sono pressioni esercitate dall’EFSA? Domenico Stirparo, avvocato e responsabile dell’Ufficio Legale di AIIPA, risponde: “Certamente; il discorso è stato avviato sia per i coloranti di Southampton nello specifico, ma anche per quelli che contengono alluminio nell’ambito dei quali erano comunque utilizzati anche i coloranti di Southampton. Si è avuto quindi un ritorno in più battute sui medesimi coloranti per motivazioni anche differenti, spesso sollecitate proprio dall’Agenzia per la Sicurezza Alimentare, tanto che la decisione assunte per gli additivi che contengono alluminio è dovuta in particolare a un parere dell’Efsa diverso da quello che invece ha legittimato le limitazioni per i coloranti di Southampton. Entrambi i pareri, pur con motivazioni differenti, hanno in comune che l’eccessiva assunzione di queste sostanze possa determinare un rischio in riferimento a una fascia particolare di popolazione, soprattutto quella infantile. Sostanzialmente ci troviamo di fronte a due problematiche che hanno in comune lo stesso soggetto passivo, ma che legittimano diversi pareri dell’Efsa con diverse conseguenze in termini di regolamentazione”. Per quanto riguarda più specificatamente l’industria di trasformazione agroalimentare, quanto incidono gli interventi regolatori recentemente assunti? Stirparo ricorda che “la reazione dei  settori merceologici aderenti ad AIIPA, tra cui i produttori di succhi di frutta, chewing gum, preparati per gelato, etc. hanno molto interesse alla limitazione dei coloranti specie se hanno a che fare con la salute dei bambini. Infatti, dopo le prime avvisaglie di intervento da parte dell’Efsa e della Commissione europea, che hanno determinato un momento di interlocuzione e di confronto, ma soprattutto dopo la fuoriuscita della prima posizione  della Commissione Europea che dava avvio a una limitazione nell’utilizzo di determinate sostanze coloranti, all’arrivo di questi regolamenti, di cui noi avevamo dato notizia alle aziende rispettivamente a febbraio e marzo, poi a maggio quando si è avuta l’uscita del Regolamento, non abbiamo avuto riscontri allarmistici, e questo ci ha indotti a pensare che le aziende si fossero già preordinate all’obiettivo di adeguarsi a quelli che sarebbero stati i risultati dello studio dell’Efsa. Ritengo che la nuova regolamentazione in materia di additivi, come pure la dilazione dell’entrata in applicazione di alcune limitazioni previste al riguardo dalla Commissione europea, che fanno comunque parte di un programma di better regulation, rientrano comunque in un ottica di rendere più conciliabile anche per gli operatori quelle che sono le modifiche e le limitazioni all’utilizzo di determinate sostanze, come effettivamente è stato”.
Cosa cambia in etichetta