Nanotecnologie nel settore alimentare, recenti sviluppi, rischi e regolamentazione

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• l’uso di composti nutraceutici, come ad esempio le proteine bioattive, utilizzati per dare un beneficio alla salute dei consumatori, quindi un qualcosa in più rispetto alla nutrizione che offre il cibo stesso;

• lo sviluppo della nanoincapsulazione degli alimenti, che consente di immobilizzare alcuni nutrienti in diverse matrici e quindi di renderli resistenti alle proteasi e agli altri composti di denaturazione, rendendoli complessivamente più stabili alle variazioni di pH e di temperatura;

• l’utilizzo delle influenze di colore indotte dalla presenza di componenti nanometrici, sicuramente presenti ma ancora poco studiate.

Anche il settore dei materiali per il confezionamento alimentare ha visto molte innovazioni legate al progresso delle nanotecnologie. In particolare recentemente si è avuto lo sviluppo delle seguenti tipologie di materiali:

• nanocompositi per la produzione di nanomateriali polimerici, ottenuti introducendo nanoparticelle in una matrice polimerica. Questo approccio è considerato molto migliore per l’ottenimento di nanomateriali polimerici rispetto alla produzione di materiali polimerici su scala nanometrica;

• materiali “attivi e intelligenti” per imballaggio alimentare in grado di rilasciare sostanze di dimensioni nanometriche con proprietà antimicrobiche e/o antiossidanti. Alcuni nanomateriali presentano, oltre all’attività antimicrobica, anche la possibilità di avere un’interfaccia comune o un contatto fisico con la superficie del cibo, il che è essenziale per la funzionalità dei materiali da imballaggio attivi. Pertanto, la combinazione di materiali da imballaggio antimicrobici con sostanze attive nanometriche è un nuovo modo per controllare la contaminazione microbica superficiale degli alimenti, prolungarne il tempo di conservazione, migliorare la qualità e la sicurezza alimentare e, infine, diminuire anche l’impatto dei rifiuti provenienti dagli imballaggi alimentari. Oltre alle applicazioni viste, gli imballaggi intelligenti su scala nanometrica comprendono anche nanosensori, che possono comunicare al consumatore informazioni riguardanti il cibo in essi contenuto;

• i riempitivi (“fillers”) nanometrici possono migliorare le proprietà barriera del materiale in cui sono contenuti e quindi ridurre gli effetti di deterioramento e contaminazione del prodotto.

Da quanto si è viso emerge che il progresso delle nanotecnologie potrebbe rivelarsi molto vantaggioso non solo per le industrie alimentari ma anche per tutti i settori legati in senso più allargato all’alimentazione ed è quindi auspicabile una maggiore diffusione delle nanotecnologie a livello industriale. Anche se ci sono molti vantaggi nell’utilizzo delle nanotecnologie, è necessario però tenere presente le possibili implicazioni negative del loro uso nel settore alimentare e non bisogna sottovalutare l’importanza delle indagini sulla salute e sulle possibili implicazioni ambientali. Le nanoparticelle che entrano in contatto con il corpo umano sia intenzionalmente sia per caso hanno una dimensione talmente piccola da ridurre potenzialmente l’efficacia delle barriere presenti nel corpo umano alla penetrazione di corpi estranei e al loro movimento all’interno del corpo, pertanto vi è una crescente preoccupazione che l’uso di nanomateriali nell’industria alimentare possa provocare l’accesso di nano particelle nei tessuti, con conseguente accumulo di contaminanti tossici a danno della salute umana. A questo proposito, potrebbe essere utile una suddivisione del nano packaging in 2 grandi gruppi, distinguendo gli imballaggi per i quali la migrazione delle nanoparticelle nei prodotti alimentari è intenzionale dagli imballaggi per i quali la migrazione delle nano particelle non è necessaria oppure è indesiderata. Si può ragionevolmente prevedere che il primo tipo di imballaggi si svilupperà meno del secondo perché sarà soggetto a restrizioni di sicurezza maggiori e probabilmente anche ad una percezione più negativa da parte dei consumatori. Per tutti questi motivi, prima della diffusione commerciale delle nanotecnologie negli imballaggi occorrerà valutare la tossicità e il bio-accumulo di queste sostanze, quindi procedere alla valutazione dei rischi in relazione all’uso e all’esposizione e infine delineare gli aspetti normativi legati al loro utilizzo.

Bibliografia

M. Cushen, Trends in Food Science & Technology 24, 2012, 30