Sistemi di etichettatura, all’insegna di flessibilità ed estetica

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Questo tipo di tracciabilità è utile sia ai produttori che ai distributori che possono ottimizzare i processi logistici, con una diminuzione dei costi legati proprio alla logistica, grazie ad una riduzione dell’out of stock, della giacenza immobilizzata e al controllo delle rotazioni a tutto vantaggio della qualità del prodotto che arriva al consumatore (soprattutto nel caso di prodotti freschi che hanno per definizione una shelf life limitata). Non solo: il controllo della temperatura  permette di offrire dati certi ai responsabili dei punti vendita, evitando così il rischio che la merce possa essere respinta.  La tecnologia Ridf sta interessando così tanto il settore alimentare che se ne è occupato anche un progetto europeo, denominato “RFID from Farm to Fork”. Scopo del progetto, che ha potuto contare sulla collaborazione di istituti di ricerca e aziende con sedi sparse in Europa, è stato quello di dimostrare l’utilizzo della tecnologia Rfid in tutte le fasi della catena di produzione e di vendita, consentendo di tenere traccia dei prodotti in tutta Europa dal produttore al consumatore finale con particolare attenzione al tema della certificazione dei prodotti alimentari deperibili in termini di qualità e di trasparenza verso il consumatore. Il tema della tracciabilità e della rintracciabilità, grazie ad etichette tecnologicamente evolute, è quindi sempre più reale. Merito anche delle nuove tecnologie che consentono la declinazione dell’Rfid, come i QR Code (codici a barre bidimensionali destinati a essere letti tramite uno smartphone) e l’NFC (Near Field Communication) che permette ai telefoni di trasmettere e ricevere dati criptati a breve distanza senza usare la rete cellulare.

Etichettatrici flessibili
La flessibilità dei macchinari è molto richiesta dalle aziende alimentari. Quella dei sistemi di etichettatura è garantita dalle nuove etichettatrici modulari in grado di integrare diverse tecnologie di etichettaggio nella stessa macchina. In genere sono formate da più moduli che possono avvicendarsi a seconda della tecnologia richiesta in quel momento. Nuove etichettatrici puntano alla stampa/applicazione di etichette linerless (senza supporto siliconato) su confezioni alimentari, scatole, fardelli, pallet, con minori costi per etichetta, minore spreco di materiale (niente siliconata), maggior numero di etichette per bobina e lunghezza dell’etichetta modificabile in ogni momento.

Occhio all’ambiente
Anche nel settore dell’etichettatura, i produttori stanno studiando soluzioni che rispettano maggiormente l’ambiente. Ne sono un esempio le etichette a bassa migrazione, i film in PP flessibile di spessore inferiore allo standard di mercato e l’eliminazione della colla a caldo. I componenti dell’adesivo delle etichette possono migrare attraverso gli imballaggi di confezionamento degli alimenti. Alcuni produttori di materiali autoadesivi stanno studiando etichette migliori in termini di bassa migrazione, riducendo le componenti migrabili, senza alterare le proprietà adesive. Una delle soluzioni proposte prevede di spalmare sul materiale frontale dell’etichetta la colla adesiva simultaneamente ad uno speciale strato intermedio, omologato per il contatto diretto con gli alimenti. Esistono già sul mercato film in PP flessibile di spessore inferiore allo standard di mercato di 30-35 µm, ma i nuovi film sono di un materiale molto leggero e sottile, con caratteristiche fisiche e meccaniche simili a quelle dei film in polipropilene classico. Le etichette ottenute con questi film consentono una riduzione dello spessore dell’imballaggio, della materia prima, dei costi di trasporto e stoccaggio, delle emissioni di CO2 durante la lavorazione e lo smaltimento. L’efficienza è assicurata anche in linee di confezionamento che funzionano a velocità elevate. La riduzione di spessore dell’etichetta richiede solo piccoli adattamenti delle bobine sulle macchine, preservando i macchinari già in dotazione in azienda. La colla a caldo? Eliminata dalle macchine Roll fed con una serie di vantaggi ambientali dovuti all’assenza di fumi, causati dal riscaldamento della colla a caldo a circa 150°C, e di colla a caldo, che fa sì che l’etichetta sia libera da eventuali contaminazioni e quindi, assieme alla bottiglia e al tappo, riciclabile al 100%. Da non sottovalutare infine il vantaggio di tipo sanitario, dato che non vengono più utilizzati solventi per la pulizia di residui di colla dal tamburo di applicazione delle etichette.

Stefania Milanello