India, mercato ancora tutto da sfruttare

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L’attività governativa
Il Governo indiano conta di aumentare il livello di trasformazione di prodotti deperibili dal 6% attuale al 20%, il valore aggiunto dal 20% al 35%, la quota di mercato globale dall’1,6% al 3%, il livello di trasformazione di frutta e verdura dall’attuale 2,2% al 15%. Il Ministero della trasformazione alimentare definisce e gestisce le politiche nazionali per la promozione dell’industria, concentrandosi in modo particolare sui settori della catena del freddo, dei parchi agroalimentari e dei macelli, per cui sono previsti investimenti nel periodo 2013-14 pari a 122 milioni di US$. Di questi, 20 milioni sono destinati al potenziamento di infrastrutture integrate per la catena del freddo per la preservazione dei prodotti freschi seed-to-shelf: impianti di pre-raffreddamento nei siti produttivi, furgoni refrigerati e unità mobili di raffreddamento, centri di raccolta, linee multi processo per l’orticoltura, per prodotti biologici, lattiero-caseari, carne e pollame. Altri 17,2 milioni vanno per la costituzione di parchi agroalimentari, attirando gli agricoltori, trasformatori e rivenditori, in modo da ottimizzare il processo produttivo, riducendo gli sprechi, aumentando le entrate degli agricoltori sulla base di impostazione di “distretto industriale”. 5,3 milioni serviranno per la costituzione di macelli, centri specializzati per la macellazione degli animali e la fornitura di carne di qualità. Infine, 32,2 milioni finanzieranno la National Food Processing Mission (NFPM), per la realizzazione di Centri utilizzabili dalle aziende agricole, specializzati in servizi di pesatura, selezione dei prodotti, impacchettamento, pre-raffreddamento, celle frigorifere, congelamento rapido.

L’industria dell’imballaggio
Il mercato indiano del packaging cresce a un ritmo del 15% annuo con previsioni di crescita intorno al 20-25% nel prossimo quinquennio. Attualmente si stima che valga circa 15,6 miliardi di dollari, valore destinato a quadruplicare nei prossimi cinque anni, grazie al crescente ceto medio, alla liberalizzazione e organizzazione del settore al dettaglio. Le PMI costituiscono l’85% del totale mercato del packaging. C’è la presenza di produttori locali di macchinari in misura sempre crescente, con prodotti di qualità media, adatti alla capacità di investimento in beni capitali di molte PMI indiane. Le aziende tedesche, olandesi svizzere sono first-entrants nel mercato. E’ aumentata anche la presenza di aziende taiwanesi, che offrono tecnologia europea a prezzi (ma anche qualità) inferiori. Oltre l’80% degli imballaggi totali in India sono di tipo rigido. Il restante 20% riguarda il packaging flessibile. Sempre secondo il dossier “Il mercato indiano delle tecnologie agroalimentari”, ci sono buone opportunità di entrata per aziende che operano nel packaging primario (riempitrici, tappatrici, thermoforming) e secondario (soprattutto cartonatici). La domanda è bassa, invece, per shrink wrapping e sistemi di palletizzazione. Il 95% dei 600-700 produttori di macchine per imballaggio presenti in India è di piccole-medie dimensioni. L’import di macchine per imballaggio vale 125 milioni di dollari.