Glutine: piano di monitoraggio per la rilevazione in prodotti a base di carne

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Glutine

La celiachia è una patologia autoimmune attivata dall’ingestione della gliadina, una delle componenti del glutine. Quest’ultimo è una frazione proteica insolubile presente nel frumento, nell’orzo, nella segale, nell’avena, nel farro e nel kamut. Qualsiasi alimento che deriva da tali cereali, o è contaminato accidentalmente da questi in qualsiasi fase della filiera alimentare, risulta dannoso per gli individui affetti dalla malattia. Al fine di tutelare questa fascia di consumatori, la Commissione Europea ha emanato la Direttiva CE/89/2003, secondo la quale è obbligatorio indicare in etichetta la presenza di questa proteina qualora essa sia stata impiegata come ingrediente. Nonostante questa normativa, il numero delle notifiche riguardanti la presenza non dichiarata di glutine in prodotti alimentari in fase di commercializzazione è ancora significativo. In particolare, il 10% di tali notifiche riguarda preparazioni di carne. Di conseguenza, alcune regioni italiane hanno previsto un piano di monitoraggio al fine di acquisire informazioni riguardo la presenza non dichiarata di questo allergene in alimenti ritenuti a rischio. Lo scopo del presente studio è stato quello di riportare, sinteticamente, i primi dati ottenuti dalle attività previste dal piano nel caso della Regione Lazio. In particolare, per l’analisi sono stati utilizzati 100 campioni (di preparazioni/prodotti di carne) raccolti in un arco temporale superiore ad un anno (dal Marzo 2011 al Giugno 2012), mentre il glutine è stato determinato impiegando il metodo immunoenzimatico ELISA. I risultati dimostrano che in nessuno di tali campioni è stata rilavata la presenza dell’allergene in concentrazioni superiori al limite di rilevabilità del metodo ELISA (1 ppm). Concludendo, gli autori sostengono che il numero dei campioni esaminati è ancora limitato, per cui è necessario ampliare la casistica per avere un quadro maggiormente esaustivo. Al termine del piano, un maggior numero di osservazioni permetterà di indagare alcune variabili di interesse come la modalità di vendita, la presenza o meno di etichettatura specifica riguardante l’assenza di glutine, e la tipologia specifica di prodotto.

Bibliografia

M.C. Campagna et al., Italian Journal of Food Safety, 2, 2013, 47-48