Coadiuvanti e additivi alimentari, tra rivalutazione e novità

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Tiramisu cake

L’EFSA sta riesaminando gli additivi alimentari attualmente in uso, in un’ottica di trasparenza, alla luce di recenti studi. La tendenza attuale è di privilegiare prodotti naturali, in linea con le esigenze dei consumatori, che riducano l’apporto di grassi e che consentano di ridurre i costi mantenendo intatte le caratteristiche dell’alimento.

Antiossidanti, coloranti, emulsionanti, conservanti, dolcificanti vengono comunemente aggiunti ai cibi. La legislazione europea sugli additivi alimentari prevede che solo le sostanze che abbiano superato una valutazione completa della sicurezza siano autorizzate all’uso. Nonostante ciò, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sta riesaminando gli additivi alimentari attualmente in uso.

CaramelleRiferimenti normativi vigenti
Già negli anni ’60, l’Italia si era dotata di una normativa sugli additivi alimentari. L’Unione Europea con l’intento di armonizzazione le norme in tutti gli stati europei emanò una serie di direttive quadro e specifiche per ogni categoria di additivo, negli anni ’90. Più recentemente, nle 2008 per la precisione, è stato emanato un pacchetto di Regolamenti, il “Food Improvement Agents”, sugli enzimi alimentari (1332/2008), gli additivi alimentari (1333/2008), gli aromi (1334/2008) e la procedura di autorizzazione (1331/2008). In seguito sono stati emessi altri Regolamenti sul tema, come il Regolamento 1129/2011 che stabilisce l’elenco degli additivi, degli alimenti in cui sono ammessi e i loro dosaggi di utilizzo, il Regolamento 231/2012 che fissa i cosiddetti “criteri di purezza”, ovvero le caratteristiche chimico-fisiche che gli additivi utilizzati negli alimenti devono possedere e il Regolamento 257/2010, che stabilisce le tempistiche per la completa rivalutazione, tra il 2010 e il 2020, da parte dell’EFSA, della sicurezza di tutti gli additivi già autorizzati, analizzando tutte le più aggiornate informazioni scientifiche disponibili.

La rivalutazione dell’Efsa
Gli additivi alimentari autorizzati prima del 20 gennaio 2009 sono quindi in corso di rivalutazione. La Commissione, infatti, ha richiesto all’EFSA di sottoporre in modo sistematico ad una nuova valutazione tutti questi additivi, valutati decenni fa, alla luce delle  recenti informazioni scientifiche. L’EFSA quindi indicherà se è necessario modificare le attuali indicazioni per ciascun additivo, come ad esempio la dose giornaliera ammissibile (DGA), o addirittura eliminare l’additivo dall’elenco. Il riesame di ogni additivo, per classe di appartenenza (conservanti, antiossidanti, ecc), terrà in considerazione diversi fattori: il periodo trascorso dall’ultima valutazione, la presenza di nuovi dati scientifici, l’aumento dell’utilizzo ecc. L’EFSA effettuerà anche degli “inviti pubblici” al fine di ottenere informazioni aggiuntive. I coloranti alimentari sono stati i primi ad essere sottoposti alla rivalutazione. Poi sarà la volta di conservanti e antiossidanti (che devono essere rivalutati entro il 2015) seguiti dagli emulsionanti, stabilizzanti e agenti gelificanti (che devono essere rivalutati entro il 2016). Tutti gli altri additivi alimentari dovranno essere sottoposti a rivalutazione entro il 2020. Uno dei casi che aveva destato maggiore preoccupazione nei consumatori ha riguardato l’aspartame, uno dei più diffusi dolcificanti artificiali. E’ utilizzato in molti prodotti, i cosiddetti light, di largo consumo come ad esempio le bibite gassate light, molti yogurt magri, alcuni probiotici, chewingum, patatine, gelati e così via. Il nuovo parere espresso dall’EFSA, reso noto lo scorso dicembre, dopo quelli positivi del 2006, 2009, 2011, in ogni caso, ha ritenuto questo dolcificante e i suoi prodotti di degradazione (fenilalanina, metanolo e acido aspartico) sicuri, nello specifico non tossici, né cancerogeni o genotossici, ai correnti livelli di esposizione. La DGA corrente (40 mg/kg di peso corporeo) è ritenuta valida, se non per i soggetti affetti da fenilchetonuria (PKU), un disturbo ereditario che fa aumentare le concentrazioni di fenilalanina nel sangue fino a livelli che risultano tossici per il cervello in fase di sviluppo, che devono osservare scrupolosamente una dieta a basso contenuto di fenilalanina.