Secondo studio condotto dai ricercatori della statunitense Johns Hopkins University, pubblicato dalla rivista BMJ Open, dimezzare il consumo giornaliero di sale da otto a quattro grammi ridurrebbe la frequenza dei mal di testa. Lo studio ha coinvolto per tre mesi 390 persone, suddivise in tre gruppi, ai quali, a rotazione mensile, è stata assegnata una dieta con un contenuto di sale elevato, medio o scarso, cioè, rispettivamente, 8, 6 e 4 grammi. All’interno dei tre gruppi, a una parte è stata assegnata una dieta contro l’ipertensione, ricca di frutta, verdura e latticini magri, mentre agli altri una tipicamente occidentale. Dai controlli mensili, è emerso che le persone con un basso contenuto di sale nella dieta hanno riportato minori casi di mal di testa (-31%), rispetto a chi consumava una dose elevata, mentre non si è registrata alcuna differenza tra coloro che seguivano uno dei due tipi di alimentazione. La frequenza dei mal di testa è risultata indipendente anche dal livello della pressione sanguigna. Secondo i ricercatori della Johns Hopkins University, la riduzione del sale offre quindi un nuovo approccio nella cura e nella prevenzione del mal di testa.