L’Australia dice no allo junk food

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Nell’ultimo periodo l’Australia vuole cambiare rotta e perdere il poco invidiabile titolo di Paese nelle prime posizioni della classifica dell’obesità nel mondo, con il 63% di adulti e il 25% di bambini in sovrappeso od obesi. Per questo motivo, per la prima volta nei giorni scorsi, quattro tra le più autorevoli associazioni di consumatori e mediche, cioè il Consumers Health Forum, la Heart Foundation, la Obesity Policy Coalition e la Public Health Association of Australia hanno lanciato un appello congiunto affinché il governo assuma al più presto provvedimenti stringenti e, in particolare, introduca una tassa sul junk food, simile a quelle già presenti su tabacco e alcol. I proventi di questa tassazione dovrebbero servire a recuperare almeno parte dei 56 miliardi di dollari che i chili di troppo costano ogni anno alla comunità. Oltre all’introduzione della tassa, è stato chiesto di regolamentare severamente la pubblicità di alimenti poco sani rivolta ai bambini, definendo una vergogna l’attuale anarchia. Questo perché i bimbi sono il futuro e purtroppo sono bombardati da pubblicità martellanti di junk food in ogni momento della giornata.