La Robert Wood Johnson Foundation ha pubblicato le “Recommendations for Responsible Food Marketing to Children” documento che contiene una serie di prescrizioni per la pubblicità degli alimenti indirizzate ai bambini. I bambini sono molto sensibili ad alcune campagne di marketing ed hanno bisogno di essere protetti, soprattutto quando si tratta di cibi nutrizionalmente squilibrati. Le raccomandazioni della fondazione abbinano la pubblicità a precisi criteri nutrizionali, volti a diffondere, tra i più giovani, il senso della sana alimentazione. Se la CFBAI (Children’s Food and Beverage Advertising Initiative) considerava bambini le persone di età compresa tra due e undici anni, le nuove raccomandazioni alzano l’età fino a quattordici anni, partendo dal presupposto che i ragazzi tra i 12 e i 14 anni sono la fascia di popolazione più esposta e più sensibile alla pubblicità. Sono infatti più indipendenti dalla famiglia e forti fruitori di mass media.
Il CFBAI considera una pubblicità “indirizzata ai bambini” quando questi ultimi sono più del 35% del pubblico del programma che ospita gli spot o se il messaggio è spiccatamente rivolto ai minori. Le nuove raccomandazioni suggeriscono di abbassare la percentuale di audience al 25% e di considerare come “indirizzata ai bambini” qualsiasi attività di marketing che possa attirarne l’attenzione, indipendentemente dal media utilizzato. Oggi molte pubblicità enfatizzano il marchio e non si soffermano sugli aspetti nutrizionali. Le raccomandazioni sollecitano maggior attenzione in tal senso e suggeriscono di non fare campagne di marketing che abbiano come riferimento i bambini qualora gli alimenti pubblicizzati non siano nutrizionalmente equilibrati.