Addio alle cassette in polistirolo, biomateriali per un pesce più sostenibile

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00148012La pesca sostenibile potrebbe iniziare direttamente al mercato eliminando o riducendo gli imballi non riciclabili o compostabili, come ad esempio le classiche cassette in polistirolo per contenere il pesce. E’ questa l’idea che sta alla base di un progetto tutto italiano che ha vinto il bando del Fondo europeo per la pesca 2007-2013, battendo 60 concorrenti di diverse nazioni. L’obbiettivo era quello di individuare un materiale alternativo al polistirolo per realizzare le cassette destinate alla conservazione del pesce. Sono state presentate ben 180 soluzioni possibili ma il vincitore è risultato essere il Polypla, materiale di origine vegetale, totalmente realizzato con materie prime biodegradabili. Il Polypla è infatti un biopolimero di acido polilattico, attualmente prodotto da alcune multinazionali, anche di chimica alimentare. A differenza delle cassette in polistirolo che, una volta contaminate con il pesce, non sono più riciclabili e devono essere smaltite, i biopolimeri sono riciclabili e biodegradabili (riducendo i volumi e i costi dello smaltimento), non contengono inchiostri chimici o tossici e, una volta esaurita la loro funzione, possono essere utilizzati per alimentare gli impianti a biogas o il compost. Tutti questi aspetti rappresentano vantaggi e soprattutto risparmi di risorse che vanno a compensare il costo della materia prima, attualmente doppio rispetto al convenzionale in polistirolo.