Agroalimentare, l’Italia è la prima della classe

1756

shutterstock_43917004
Secondo quanto riportato dal rapporto “Italia 2015-Geografie del nuovo made in Italy” il Belpaese ha una capacità di creare valore aggiunto pari a quasi 2000 euro per ettaro, più del doppio della media europea. L’Italia è dunque la prima della classe in Europa per il comparto agroalimentare: ha infatti una capacità di creare valore aggiunto pari a quasi 2000 euro per ettaro: più del doppio della media europea, il triplo del Regno Unito (614 euro/ettaro), il doppio di Spagna (906 euro/ettaro), e Germania (994 euro/ettaro), e il 60% in più dei cugini francesi (1.226 euro/ettaro). Va aggiunto inoltre che con 273 prodotti registrati tra Dop, Igp e Stg, 523 tra vini a denominazione di origine controllata e garantita o a indicazione geografica tipica e 4698 specialità tradizionali regionali, l’Italia vanta il primato di prodotti registrati e siamo il primo paese dell’Ue per numero di imprese biologici (44 mila). Questo è quanto emerge dal rapporto ‘Italia 2015- Geografie del nuovo made in Italy’, presentato a Treia (Macerata) da Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison, nella sessione di apertura del XIII Seminario estivo di Symbola. L’agricoltura italiana, evidenzia il rapporto, è tra le più sostenibili in Europa, con il 35% di emissioni di gas serra in meno della media Ue, e fra le più sicure, con una quota di prodotti che presentano residui chimici inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea. È anche per questi motivi che la nostra agricoltura, nel 2014, riesce a confermare il suo primato in Europa, insieme alla Francia, per valore aggiunto (31,6 miliardi di euro).