Crescono le tecnologie italiane per la lavorazione delle carni

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Le Macchine e gli impianti per la lavorazione delle carni in ANIMA sono rappresentate dall’associazione Comaca/Assofoodtec. Il settore, secondo le ultime analisi dell’Ufficio studi ANIMA, conclude l’anno 2015 con un’apprezzabile crescita del valore della produzione (+4,9%) rispetto al 2014. Anche le previsioni per l’anno 2016 sono di ulteriore crescita (+3%). Si tratta di un comparto fortemente caratterizzato dall’export, al quale è destinata una quota che sfiora il 70% della produzione. Le esportazioni nel corso del 2015 sono cresciute (+4,9%) e per il 2016 si prevede una ulteriore crescita (+2,8%). L’occupazione cresce nel 2015 (+1,7%) e si prevede possa aumentare anche nel corso del 2016 (+1,6%). Anche gli investimenti sono aumentati (+2,5%) e si prevede possano aumentare anche nel corso del 2016 (+1,8%). Sono quasi 77 i milioni di euro di merce italiana esportata nel mondo. Le tecnologie per la lavorazione delle carni sono richieste dai Paesi dell’EU28 per circa il 42%, a seguire l’America del nord con circa il 17% e a scendere le restanti aree di destinazione. Rispetto al 2014, nel 2015 gli Stati Uniti hanno raddoppiato (+50%) la richiesta di Made in Italy per la lavorazione delle carni rimanendo così in cima ai 15 paesi export. In controtendenza alla situazione generale, anche la Russia ha incrementato il volume di import italiano (+69%). Nell’ambito di Eu20, mostrano buoni risultati anche la Francia (+9%), la Spagna (+48%) e la Germania (+9%). La Polonia è il paese che sorprende maggiormente, raggiungendo in un solo anno i livelli di richiesta di macchine italiane della Francia. Il trend delle esportazioni è in continuo miglioramento, come dimostra il grafico. Dopo un piccolo arresto dell’export registrato tra il 2012 e il 2013, dal 2013 in poi le esportazioni hanno ripreso la loro corsa confermando l’eccellenza di queste tecnologie.

Fonte Assofoodtec/ANIMA