Etichettatura e codifica, velocità, precisione e affidabilità

2812

21063

Linee sempre in funzione, integrità di codice, riduzione degli errori di marcatura, minimi costi di gestione, facilità di utilizzo: sono solo alcune delle caratteristiche che le aziende alimentari richiedono ai sistemi di marcatura e codifica.

Stefania Milanello

Sono sempre di meno gli alimenti venduti sfusi. Packaging e alimento sono praticamente un binomio imprescindibile e non esiste imballaggio senza codici e scritte, come gli ingredienti, la data di scadenza, il nome del prodotto e quello del produttore, e così via. I sistemi di marcatura e codifica devono adattarsi perfettamente alle linee esistenti, integrarsi con le confezionatrici, rispettandone le elevate velocità e garantendo una marcatura precisa e duratura. Molte soluzioni possono essere integrate nella linea di produzione prima o dopo la fase di riempimento del contenitore oppure, in alternativa, direttamente nel sistema di etichettatura. Le interruzioni sulla linea produttiva, specie per alimenti freschi o facilmente deperibili, comportano costi che le aziende alimentari preferirebbero evitare. Per questo, ai moderni sistemi di marcatura e codifica è richiesta un’elevata affidabilità, minimi costi di gestione, lunghi intervalli tra un intervento di manutenzione e l’altro, semplicità di utilizzo. Il tutto, lavorando in impianti di produzione che operano in ambienti caldi, polverosi, gelidi o umidi, tipici di molte lavorazioni del settore alimentare. Inoltre, i produttori alimentari utilizzano molti tipi di imballaggi e sistemi di chiusura, a cui le soluzioni di codifica devono essere in grado di adattarsi.

Le soluzioni più utilizzate. I sistemi più utilizzati nelle aziende alimentari sono la stampa a getto di inchiostro continuo, thermal ink jet, la marcatura laser, la stampa a trasferimento termico, la marcatura a grandi caratteri, l’etichettatrice stampa e applica. La stampa a getto d’inchiostro continuo (Continuous Ink Jet, CIJ) è senza contatto ed è in grado stampare righe di testo, codici a barre lineari e 2D o immagini, su diversi imballaggi, di varie forme, anche ad elevate velocità. Il codice può essere applicato prima o dopo il confezionamento del prodotto. Le stampanti a getto d’inchiostro continuo si integrano bene con le confezionatrici orizzontali (flow-pack) e verticali (VFFS), per applicazioni su vasetti, bottiglie o prodotti da forno. Essendo senza contatto, questa tecnica non perfora la confezione. Si tratta di una soluzione versatile, con cambiamenti dei codici veloci. I codici aderiscono bene a tutti i materiali generalmente utilizzati per gli imballaggi alimentari, inclusi quelli con rivestimento acquoso e altri tipi di vernici. Gli inchiostri impiegati in queste stampanti asciugano rapidamente e sono adatti alle linee che operano ad alta velocità. Sul mercato si trova un’ampia scelta d’inchiostri: ad asciugatura rapida, rimovibili, ad elevato contrasto, per uso alimentare (“food-grade”) e resistenti alla condensa.

Codigo de barras

In genere si tratta di inchiostri a base di solventi, anche se esistono in commercio inchiostri per stampanti a getto d’inchiostro continuo che sono comunque idonei per codificare prodotti che assorbono gli odori. Anche la thermal ink jet (TIJ) è una stampa senza contatto, quindi senza rischio di perforare la confezione, a inchiostro e di elevata qualità. Spesso è utilizzata per la stampa di più linee di testo, codici a barre e altri dati complessi. I codici risultano sempre leggibili.  Come per la tecnologia a getto d’inchiostro continuo, gli inchiostri si asciugano rapidamente, rendendo questa stampa adatta a linee produttive veloci. E’ una soluzione di marcatura che ben si adatta alle linee di produzione già esistenti. Dalla sua anche una manutenzione semplice. Inoltre, a diversità di altri tipi di stampa, in cui l’odore dell’inchiostro perdura per tutto il processo, con il rischio di intaccare alimenti che tendono ad assorbire l’odore dell’ambiente circostante durante il processo di produzione, confezionamento e codifica, nelle stampanti thermal ink jet l’odore è presente solo durante la stampa. Nei sistemi di marcatura laser un raggio di luce infrarossa è orientato per interagire con la superficie dell’imballaggio producendo una marcatura permanente, dovuta alla rimozione dello strato superiore di inchiostro prestampato che scopre quello sottostante. In questo modo, i materiali di consumo sono limitati e gli odori, dovuti agli inchiostri, praticamente assenti. A differenza dei sistemi a getto d’inchiostro continuo e thermal ink jet, i marcatori laser richiedono aspiratori di fumi con filtri, per rimuovere immediatamente le sostanze che si disperdono nell’ambiente durante il processo di marcatura laser. E’ una soluzione versatile, utilizzata per la marcatura di testo, codici a barre o immagini di imballaggi flessibili, come i film in polipropilene, poiché il laser rimuove l’inchiostro senza danneggiare la pellicola, oltre che per fogli in alluminio, buste, sacchetti di carta, vasetti e bottiglie. Altra caratteristica particolarmente apprezzata è l’eco-compatibilità, dato che la marcatura laser non emette composti organici volatili (COV o VOC – Volatile Organic Compounds) nell’atmosfera. Nella stampa a trasferimento termico (TTO), una testa di stampa a controllo digitale scioglie l’inchiostro di un nastro (ribbon) direttamente su film flessibili, fornendo stampe ad alta risoluzione in tempo reale, senza l’uso di solventi. Queste soluzioni devono essere integrate direttamente nella linea di confezionamento e stampano sul film prima del confezionamento del prodotto codificando le informazioni specifiche per ogni alimento: date, loghi, codici a barre, immagini, ingredienti, informazioni nutrizionali ecc. Anche questa tecnologia non utilizza inchiostri fluidi e quindi solventi, ma nastri composti da cere solide e resine, quindi senza emissioni ambientali. Per questo si tratta di un’alternativa che spesso è presa in considerazione dalle aziende che producono alimenti porosi, ovvero che potrebbero assorbire gli odori emessi durante la stampa con inchiostri con solventi. Di contro, c’è da tenere presente che i codici applicati con questo metodo non sono indelebili, soprattutto durante la movimentazione. Lo sfregamento delle confezioni durante il trasporto, infatti, potrebbe causare il danneggiamento o addirittura la rimozione dei codici. Il ribbon deve essere cambiato una volta esaurito, ma senza misure necessarie per la gestione di sostanze pericolose. Inoltre, la vita del nastro può essere allungata utilizzandone di più lunghi. I tempi di asciugatura immediati, rendono questa tecnologia ideale per le produzioni fino a 400 confezioni al minuto. La marcatura a grandi caratteri (Large Character Marking, LCM) è una stampa a inchiostro senza contatto di dati alfanumerici, loghi e codici a barre, a grandi dimensioni direttamente sugli imballaggi secondari. Questa soluzione produce un risparmio, dovuto all’assenza di confezioni ed etichette prestampate, dato che le informazioni sono stampate direttamente sugli imballaggi secondari. L’etichettatrice stampa e applica (Label Printer Applicator, LPA) permette di stampare testi e codici a barre, tramite una codifica a trasferimento termico di alta qualità, direttamente sull’etichetta. Rispetto all’etichettatura manuale è più veloce, accurata e affidabile.  Inoltre, elimina i costi relativi ad etichette, al loro stoccaggio e gestione, e agli imballaggi prestampati.

fotolia_39563280

Codici anticontraffazione e riduzione degli errori di marcatura. La contraffazione dei prodotti alimentari è un tema di grande attualità, che coinvolge l’immagine dell’azienda e la sicurezza dei consumatori. Per questo, sono sempre di più le aziende che propongono soluzioni di marcatura e codifica corredate da soluzioni software integrate che includono elementi di anticontraffazione nei codici. Altro tema caro alle aziende alimentari è l’accuratezza dei codici e di conseguenza la riduzione degli errori di marcatura in linea, che comportano una serie di costi e problemi di immagine. Infatti, codici imprecisi o mancanti mettono a rischio la tracciabilità dell’alimento e possono comportare il ritiro del prodotto erroneamente codificato. Ai sistemi di marcatura e codifica è richiesta la massima precisione e affidabilità. Ma quando ciò non basta è possibile verificare la corretta marcatura (numero di lotto, codice a barre, codici 2D, date di scadenza, ingredienti ecc.) del prodotto in linea, subito dopo la sua applicazione, grazie a sistemi a telecamera, per evitare che una confezione non marcata o marcata non correttamente raggiunga il mercato. Questi sistemi a telecamera non solo individuano l’eventuale assenza di marcatura, ma sono in grado di controllare anche la correttezza nei contenuti, confrontandoli con valori di riferimento salvati nel sistema, operando ad elevate velocità e anche in caso di colorazioni dello sfondo. Inoltre, possono essere integrati direttamente all’interno delle macchine etichettatrici.

Inchiostri liberi da odori. Gli inchiostri a base di solvente producono, durante tutto il processo di stampa, un odore indesiderato in linee produttive in cui sono lavorati alimenti che assorbono odori dall’ambiente circostante, come ad esempio i prodotti da forno e alcuni dolciumi, e che sono codificati in prossimità del processo di confezionamento. Per questo molte aziende producono inchiostri a limitato contenuto di Composti Organici Volatili (VOC) e a bassa esalazione di odore. Gli inchiostri con VOC assicurano un’elevata aderenza e tempi di asciugatura rapidi, per una marcatura duratura nel tempo e per soluzioni che ben si adattano alle linee produttive che lavorano ad alta velocità. Di contro, i VOC sono composti chimici organici che, a causa dell’alta pressione di vapore, evaporano a temperatura ambiente. Gli inchiostri alternativi, invece, sono formulati con solventi e resine/tinte che non danno luogo ad odori indesiderati. La marcatura però non è così duratura.