Agricoltura e le nano-particelle ingegnerizzate

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Al diffondersi dell’impiego di nano-particelle ingegnerizzate in agricoltura e nei settori affini crescono le preoccupazioni per la sicurezza di colture e prodotti.

Diversi studi segnalano un significativo accumulo di tali particelle nei terreni, con conseguente assorbimento da parte delle piante, che potrebbero, in teoria, mostrare deficit fisiologici e alterazioni molecolari.

Qualità delle colture e sicurezza alimentare potrebbero risentirne. Tra le ricerche in tal senso una ha fatto molto discutere. Il metabolismo di alcune piante di spinaci e di rucola è stato modificato, utilizzando delle nano-particelle che inducono le foglie ad emettere una debole luce, per un periodo di quattro ore circa.

I ricercatori hanno sfruttato il meccanismo biologico che porta le lucciole ad illuminarsi. La luciferasi modifica la luciferina facendole emettere energia luminosa. Sfruttando le nano-particelle i ricercatori hanno trasferito diffusamente alle piante le molecole della luciferina, luciferasi e del Coenzima A. La ricerca continua con la messa a punto di spray che portino al medesimo risultato.