Durante questi tre anni, sono state condotte ricerche per ottimizzare la determinazione analitica delle sostanze dannose per la salute umana presenti in alimenti di diversa natura.
Il focus della ricerca è stato principalmente rivolto a quei cibi che sono stati analizzati come parte di piani elaborati e implementati dal Ministero della Salute e dalle regioni, conformemente al Reg. Cee 882/2004, (Piano nazionale dei residui e Piano regionale dei controlli integrati).
L’implementazione di tali piani include il campionamento e l’analisi degli alimenti, sia animali che vegetali, per la determinazione di residui di pesticidi, contaminanti ambientali e additivi proibiti. La ricerca ha identificato diversi alimenti e diversi analiti, concentrandosi in particolare su quelli piĂą utilizzati sul mercato e i piĂą dannosi per la salute umana. In particolare, i test di laboratorio ufficiali sono stati confrontati tra loro utilizzando gli strumenti e le tecniche piĂą recenti.
Le matrici di origine animale sono state testate per il rilevamento di residui di farmaci, confrontando i metodi ELISA con i test in massa liquida, come stabilito dai piani nazionali. Sui campioni di muscolo di pesce, cefalopodi, bovini ed equini sono state confrontate diverse determinazioni usando la tecnica dell’assorbimento atomico e massa ICP per rilevare la presenza di metalli pesanti. Per il rilevamento dei solfiti nella carne e nei crostacei, la tecnica colorimetrica è stata confrontata con quella della cromatografia ionica.
Conclusioni e prospettive
I risultati dell’analisi, sono stati comunicati ai gruppi di lavoro tecnici presenti presso il Ministero della Salute. In particolare, è stato sottolineato che alcuni test ufficiali erano meno accurati, piĂą lenti e meno economici perchĂ© richiedevano un maggiore uso di personale e materiali. Il piano futuro è sostituire i test attuali con altri che hanno tecniche piĂą innovative e una maggior precisione.
Riferimenti
PhD Antonio Vella, tutor Prof. Andrea Pulvirenti-UniversitĂ di Modena e Reggio Emilia)