Il progetto SAFEMTECH ha riunito lo scorso aprile, nella suggestiva cornice dell’Hotel Villa Porro Pirelli di Induno Olona (Varese), oltre 150 operatori del settore del packaging provenienti da tutta Europa. Un evento di indiscussa risonanza per gli addetti ai lavori, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione per approfondire temi di assoluta attualità e rilevanza. Il progetto Safemtech, infatti, nasce con l’obiettivo di analizzare le interazioni tra imballaggio e prodotto e di sviluppare pack “intelligenti”, modulati rispetto al contenuto. Finanziato dalla Comunità Europea all’interno del progetto IAPP – Marie Curie Fellowship, il progetto vanta la collaborazione dell’eccellenza industriale, rappresentata dalla società Goglio, multinazionale leader nella produzione di imballaggi flessibili per alimenti, e del prestigio accademico del gruppo GUIA dell’Università spagnola di Zaragoza. Dalla metà del 2010, anno in cui è stato inaugurato il progetto, i dipendenti Goglio e i ricercatori GUIA hanno operato fianco a fianco, ciascuno apportando il proprio peculiare e fondamentale contributo. Da un lato, l’approccio industriale ha permesso di focalizzare la ricerca sulle reali necessità e aspettative dell’utilizzatore finale, proponendo soluzioni applicabili all’interno del ciclo produttivo aziendale. Dall’altro GUIA, attiva nell’ambito della ricerca sul Food Packaging fin dal 1998, ha donato al progetto tutta l’esperienza e il know-how che solo un partner universitario con alle spalle un bagaglio di oltre 40 prestigiosi progetti di studio può dare. Il convegno odierno rappresenta il primo incontro di aggiornamento: protagonisti sono gli stessi studiosi, che hanno portato all’attenzione della platea lo stato dell’arte della ricerca. Ecco quindi che sul palco si sono alternati Osvaldo Bosetti e Cristina Nerin, rispettivamente coordinatori del progetto per Goglio e Unizar, e i ricercatori F. Isella, J. S. Felix, J. Salafranca, e D. Carrizo, con la partecipazione di C. Simoneau del JRC Ispra. Gli interventi, focalizzati su PAA, NIAS e “active packaging”, si sono conclusi con una tavola rotonda guidata da M.R. Milana dell’Istituto Superiore di Sanità.