Ecotrophelia, sfida tra tecnologi alimentari di domani

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La squadra dei cinque ragazzi e la Dr.ssa Roberta Dordoni vincitrice con “I Croccanti”

Ecotrophelia, la manifestazione competitiva tra giovani studenti universitari d’Europa è in pieno svolgimento e, in attesa della finale europea di ottobre, il 17 maggio scorso si è conclusa a Parma, in occasione di Cibus Global Forum la finale nazionale organizzata da Federalimentare che ha visto impegnate sei squadre di cinque Atenei: l’Università Cattolica del Sacro Cuore con due gruppi, e le Università di Napoli, Parma, Teramo e Viterbo-La Tuscia. Le squadre dell’Università Cattolica si sonno piazzate ai primi due posti, precedendo l’Ateneo di Parma che si è posizionato al terzo posto. Ha vinto il gruppo de “I Croccanti” che hanno presentato una croccante barretta, accattivante per diversi motivi: buona, innovativa e, soprattutto, molto sostenibile, tutta a base di sorgo (da cui il nome SOcrock) con aggiunta di vinaccioli e parzialmente ricoperta di cioccolato. Per “I Croccanti” Ecotrophelia “è stata davvero una fantastica avventura”, come comprensibilmente commenta l’intera squadra, composta da Davide, Michela, Rebecca, Sara e Tommaso. Alla domanda di cosa hanno tratto da questa loro esperienza, i ragazzi sorridono e a turno manifestano le loro impressioni. Per Rebecca e Tommaso è stata una splendida  opportunità formativa perché: “l’ideazione di un nuovo prodotto, non solo ci ha messo a diretto contatto con quello che sarà il lavoro al quale il nostro percorso di studi ci sta preparando, ma anche perché ci ha aperto gli occhi sul mondo dell’alimentare sostenibile, chiarendoci che, seppur la strada da percorrere sia lunga, è qualcosa di possibile, realizzabile e attuabile”.  Non solo, “Il fatto di poter lavorare concretamente a qualcosa”, spiegano Davide e Sara, “ci ha dato motivazioni che, come studenti, non pensavamo di provare, oltre a una maggior consapevolezza nella scelta universitaria compiuta. Adesso siamo sicuri di voler fare davvero questa professione, di voler lavorare in questo settore dove c’è passione, c’è movimento e c’è da faticare, ma alla fine arriva anche tanta soddisfazione”. L’emozione è ancora più palpabile nelle parole di Michela che a nome della squadra ha presentato alla giuria la nuova barretta: “Quando sono salita sul palco l’agitazione stava prendendo il sopravvento, ma alla fine ho cercato di essere razionale e semplice nella spiegazione del prodotto e tutto è filato liscio. Sentivo che il nostro era un lavoro di squadra completo. Per questo, indipendentemente dal risultato, era bello essere in quel contesto e vedere altri giovani che a loro volta avevano avuto idee brillanti e innovative.”

Lavorare a contatto con l’industria

L’entusiasmo dei cinque ragazzi è contagioso e ampiamente giustificato anche dal fatto che, nonostante la giovane età, questa esperienza ha fornito loro l’occasione per collaborare alla pari con aziende e con professionisti del settore alimentare quali la Rivoltini Alimentare Dolciaria S.n.c. che ha messo a disposizione le macchine necessarie alla formazione delle barrette, Riccardo Passoli che ha contribuito a realizzare la parte grafica del packaging e la Poplast S.r.l. che il packaging lo ha realizzato, la Galletti s.n.c. che ha fornito le materie prime, in particolare il sorgo e la Lameri S.p.A. che lo ha soffiato. Queste Aziende hanno da subito creduto nel progetto, anche, e forse soprattutto, per la vivacità, la serietà e la professionalità dei cinque ragazzi. “Non li ringrazieremo mai abbastanza per averci appoggiato in tutte le nostre richieste permettendoci di concretizzare, quella che sembrava poter essere solo un’idea: SOcrock!“, commenta con un certo orgoglio la squadra. “Così come non finiremo mai di ringraziare i nostri docenti per la preparazione ricevuta in questi anni di studio, in particolare il Prof. Dante Marco De Faveri che ci ha guidato nell’analisi economica e il Dott. Antonio Palombo che con le sue esercitazioni ci ha svelato i segreti e le strategie del business plan”. Infine, chiedendo all’intera squadra una riflessione conclusiva della loro esperienza maturata lungo tutto il periodo di preparazione, dal momento della formazione del gruppo, fino alla finale di Parma del 17 maggio scorso, la risposta, che ben sintetizza tutto il lavoro svolto è spontanea e vuol essere anche un incoraggiante auspicio per il futuro. Infatti, Davide, Michela, Rebecca, Sara e Tommaso all’unisono rispondono che “all’interno del gruppo si è via via creato uno spirito di coesione, grazie soprattutto al sostegno ricevuto dalla nostra impareggiabile tutor Prof.ssa Roberta Dordoni, che ci ha portati alla vittoria, dandoci così anche l’opportunità di poter rappresentare il nostro Paese a livello internazionale. L’emozione è unica e indescrivibile, ci riempie di orgoglio e ci spinge ad impegnarci ancora di più per il prossimo appuntamento che ci aspetta a Colonia”.