Determinazione del licopene attraverso tecniche spettroscopiche nei derivati del pomodoro

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Il licopene è un composto bioattivo particolarmente interessante a causa della sua elevata capacità di catturare i radicali liberi (pari ad oltre il doppio di quella del β-carotene) e delle sue significative attività anticarcinogenica ed antiaterogena. Nonostante siano disponibili diversi metodi per determinare la concentrazione di tale composto negli alimenti, la richiesta da parte dell’industria per metodi che rispettino l’ambiente, ma siano, allo stesso tempo, versatili, rapidi, sensibili e selettivi non è ancora soddisfatta. In uno studio recente, effettuato da un gruppo di ricercatori spagnoli (Torrecilla et al., 2011), viene proposto un nuovo approccio basato sull’utilizzo di dati spettroscopici in combinazione con l’impiego di un algoritmo caotico (CP). Per lo sviluppo e la validazione del modello sono stati utilizzati 18 campioni comprendenti succo di pomodoro, salsa di pomodoro e ketchup. Dapprima la quantificazione del licopene è stata effettuata in modo convenzionale, ossia dopo estrazione con una miscela di esano, acetone e metanolo, variando la lunghezza d’onda nell’intervallo compreso tra 400 e 600 nm. Successivamente, l’algoritmo CP è stato costruito impiegando campioni estratti in modo più semplice, con solo esano. I risultati dimostrano che gli altri carotenoidi presenti (in concentrazioni minori) nei campioni non provocano interferenze significative e che il picco di assorbanza si ottiene a 502 nm. Una volta costruito, l’algoritmo CP è stato implementato in un semplice modello matematico lineare. Tale modello è stato, infine, validato con campioni con una concentrazione in licopene variabile nell’intervallo compreso tra 0 e 3.2 mg mL-1. Gli autori evidenziano, che il metodo proposto è in grado di predire con grande precisione la reale concentrazione del licopene, con un coefficiente di correlazione pari a 0.957 ed un MPE (errore medio di predizione) pari al 5.7%. In sintesi, lo studio permette di concludere che i principali vantaggi del metodo proposto sono: (i) la sua capacità di stimare il contenuto di licopene con grande precisione, anche in matrici complesse come quelli dei derivati del pomodoro, (ii) un limitato utilizzo di solventi organici (i.e., solo esano) e (iii) la sua semplicità e velocità di preparazione dei campioni da analizzare.

Riferimenti bibliografici

J.S. Torrecilla et al., Talanta, 85, 2011, 2479-2483

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