Pellicola innovativa a rilascio di agente antimicrobico

1989

Le epidemie microbiche di origine alimentare e la crescente domanda dei consumatori di ridurre al minimo gli additivi chimici negli alimenti stanno stimolando la ricerca di soluzioni sempre nuove per inibire o ritardare la proliferazione di microrganismi negli alimenti, mantenendo però al tempo stesso inalterate la qualità, la freschezza e la sicurezza e prolungando così il tempo di conservazione del prodotto. Il problema della contaminazione da microrganismi è particolarmente importante per i prodotti liquidi ricchi di acqua, quando condizioni di elevata umidità producono eccessiva condensa, con gocce che cadono in contenitori aperti. In generale la conservazione al freddo è la tecnica più semplice per ritardare la proliferazione dei microrganismi nei cibi, ma spesso non è sufficiente e quindi sono state sviluppate tecniche più complesse come il confezionamento in atmosfera modificata oppure in condizioni di alta pressione, l’irraggiamento dei cibi, ecc. Gli imballaggi antimicrobici rappresentano un’altra possibilità per fornire elevata sicurezza e qualità agli alimenti; questa tecnologia può essere usata da sola oppure anche in combinazione con le tecniche elencate in precedenza. Gli imballaggi antimicrobici sono una categoria molto ampia che comprende sia le sostanze aggiunte direttamente agli alimenti sia le sostanze contenute nei materiali da imballaggio e da questi lentamente rilasciate nel cibo. In generale, l’aggiunta diretta di agenti antimicrobici agli alimenti provoca una riduzione immediata delle popolazioni batteriche, ma non riesce ad impedire che microrganismi parzialmente danneggiati siano comunque dannosi oppure che si abbia la crescita di microrganismi non distrutti dall’azione diretta dell’agente microbico. Quindi l’uso di materiali antimicrobici appare preferibile all’aggiunta diretta di conservanti, perché consente un’esposizione prolungata del cibo all’agente antimicrobico e fornisce un effetto protettivo continuo. Come “portatori” di agenti antimicrobici si usano spesso dei polimeri plastici in forma di pellicole, che quindi aderiscono bene ai prodotti alimentari e permettono il rilascio controllato delle sostanze sui cibi senza che si verifichino drastiche riduzioni nell’attività antimicrobica. In questo modo, si riduce anche la quantità di principio attivo che viene a contatto con il cibo e si viene incontro all’esigenza dei consumatori di una minor quantità di additivi utilizzati. Un polimero recentemente usato come matrice per sistemi di imballaggio attivo è il copolimero etilen vinil alcol (EVOH), che presenta elevate proprietà di barriera all’ossigeno e quindi protegge gli agenti attivi dall’ossidazione. L’EVOH è molto sensibile all’umidità, che influenza anche le sue proprietà barriera; è però possibile diminuire la sensibilità all’acqua del copolimero aumentando la percentuale di etilene nella sua formulazione. Come agenti antimicrobici vengono comunemente usate diverse sostanze come gli oli essenziali e gli enzimi. Recentemente si sta sempre più utilizzando una sostanza naturale, derivata dall’acido laurico, dalla L-arginina e dall’etanolo chiamata LAE (“lauramide arginine ethyl ester”), che è uno dei più potenti agenti antimicrobici per uso alimentare, con un ampio spettro di attività antimicrobica che comprende anche la Listeria monocytogenes, l’Escherichia coli e la Salmonella enterica. Sull’utilizzo del LAE puro si hanno molte informazioni; tuttavia non si sa ancora molto sulla sua attività antimicrobica quando questo agente è incorporato in un materiale da imballaggio. Quest’ultimo aspetto è stato recentemente studiato da V. Muriel-Galet e altri, 2012), che hanno preparato una pellicola antimicrobica a base di EVOH con incorporato il LAE e hanno indagato inizialmente la capacità del materiale di inibire la crescita di alcuni microrganismi in vitro, e successivamente nel latte per bambini, preso come esempio di prodotto alimentare in cui il rischio di contaminazione microbica è particolarmente elevato, sia perché è un liquido ricco di acqua, sia per le sue caratteristiche peculiari (pH vicino alla neutralità, grande presenza di sostanze nutritive).