Pubblicato il rapporto sui livelli di Listeria in alcuni alimenti

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Efsa ha pubblicato la prima parte di uno studio europeo sulla presenza di Listeria monocytogenes in pesce confezionato a caldo o a freddo, prodotti a base di carne trattati termicamente e formaggi a pasta molle e semi molle. Si conoscono 10 diverse specie di Listeria, ma in rari casi di listeriosi registrati nella UE sono dovuti solo alla varietà monocitogenes. Nel 2011 nella comunità europea sono stati segnalati 1.470 casi di listeriosi, con un tasso di mortalità del 12,7%. La Listeriosi ha sintomi simili a quelli dell’influenza (nausea, vomito e diarrea) ma può causare anche meningite o aborti. Le categorie più a rischio sono anziani, donne in gravidanza, neonati e le persone con sistema immunitario debole. Lo studio ha analizzato 3053 lotti di pesce confezionato a caldo o a freddo, affumicato o marinato, 3530 prodotti confezionati a base di carne sottoposti a trattamento termico e 3452 formaggi a pasta molle o semi-molle prelevati in 3632 punti vendita di 26 Stati UE, più la Norvegia, nel periodo compreso tra il gennaio 2010 e il gennaio 2012. Sono stati prelevati due campioni di pesce per ciascun lotto; uno è stato analizzato all’arrivo in laboratorio, l’altro a fine shelf-life. Carne e formaggi sono stati analizzati solo a fine vita. E’ risultato positivo il 10,3% dei campioni di pesce; il 2,1% di quelli di carne e lo 0,5% dei campioni di formaggio. L’alimento diventa pericoloso quando la Listeria supera le 100 ufc/g. In questa indagine il limite è stato superato nel 1,7% dei campioni di pesce, nello 0,4% di quelli di carne e nello 0,06% dei campioni di formaggio; sono alimenti molto diffusi ed è quindi necessario continuare a vigilare, rispettare le GMP e la catena del freddo. Nella seconda parte dello studio EFSA esaminerà i fattori di rischio per la presenza di Listeria nelle tre categorie alimentari valutate e i fattori che ne favoriscono la crescita nei pesci.