Lo xilitolo è un composto caratterizzato da diverse proprietà fisiche e chimiche che lo rendono particolarmente adatto come sostituto ipocalorico dello zucchero. In una ricerca effettuata da S. Misra et al. (Separation and Purification Technology, 78, 2011, 266-273) è stata valutata l’efficacia della purificazione dello xilitolo ottenuto per via fermentativa a partire da soluzioni sintetiche o da idrolizzato emicellulosico di mais. In particolare, sono state testate l’estrazione liquido-liquido (con acetato di etile, cloroformio o diclorometano) e la precipitazione (con etanolo, acetone o tetraidrofurano). Lo studio evidenzia che nonostante entrambe le tecnologie permettano significativi recuperi del prodotto (fino al 67% nel caso della precipitazione con acetone), queste tecniche non sono economicamente sostenibili per applicazioni su larga scala. Pertanto, gli autori propongono l’impiego di un trattamento con carboni attivi (per 1 h a 30°C, con una concentrazione di carboni pari a 15 g/L), seguito dalla concentrazione sottovuoto (fino a raggiungere 10 volte il valore iniziale della concentrazione di xilitolo) e da una fase finale di cristallizzazione (ad una temperatura iniziale di -20°C, seguito da un periodo ad 8°C). I risultati dimostrano che applicando questa metodologia è possibile recuperare fino al 76% del prodotto. Concludendo, gli autori evidenziano che la procedura proposta è economicamente sostenibile per applicazioni su larga scala e permette di ottenere cristalli con un elevato grado di purezza (> 98%).
Home Studi Scientifici Dolci Strategie per la purificazione di xilitolo ottenuto da processi fermentativi