Messa a punto di un metodo per distinguere la carta e il cartone riciclati da quelli vergini

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I materiali riciclati possono essere usati per l’imballaggio alimentare a contatto con i cibi solo in dipendenza del loro contenuto di composti volatili. Questi ultimi infatti possono contaminare facilmente il cibo a contatto con il materiale e questo problema è molto importante per i cibi da asporto come la pizza, “fish and chips”, ecc., che vengono imballati caldi. La carta e il cartone usati in questi casi devono essere il più possibile privi di composti volatili, in modo tale da assicurare la qualità del cibo che essi contengono. Al fine di trovare una procedura veloce per classificare i materiali riciclati a seconda del loro contenuto di composti volatili, presso l’Università di Saragoza (Spagna) è stata messa a punto una procedura in cui la gas cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC/MS) viene usata per l’analisi dello spazio di testa a contatto con il materiale. In questo studio sono stati analizzati 15 diversi campioni di carta e cartone, sia vergini che riciclati. La tecnica proposta ha consentito di stabilire che ci sono parecchi composti volatili nella carta riciclata che sono raramente presenti nel materiale vergine, quindi il materiale riciclato può essere facilmente identificato e distinto dal materiale vergine attraverso i composti volatili che rilascia, sia come tipologia che come quantità. In particolare, nel materiale riciclato vi è una maggiore concentrazione di composti aromatici, soprattutto di plastificanti come il di-n-butil ftalato [DBP] e i di-isopropil naftaleni (DiPN), che quindi possono essere proposti come “markers” della carta e del cartone riciclati.

Bibliografia
E. Asensio, C. Nerín, Packaging Technology and Science 22 (2009) 311–322