Nocciole, valutazione di nuove cultivar a destinazione industriale

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Il Piemonte fornisce il 15% della produzione nazionale di nocciole, con una superficie investita di circa 12.100 ha. L’incremento delle superfici corilicole in Piemonte (+50%, pari a 4.000 ha, nel periodo 2001-2011) conferma il crescente interesse per la coltura, vista come valida alternativa ad altre coltivazioni economicamente meno remunerative. Attualmente in Regione viene coltivata esclusivamente la cultivar ‘Tonda Gentile Trilobata’ (TGT), ben conosciuta a livello internazionale per le sue ottime caratteristiche tecnologiche ed organolettiche. Tuttavia, la ‘TGT’ presenta alcune problematiche tra cui la produttività alternante e l’elevata presenza di polloni. Perciò, nel presente lavoro viene considerata l’ipotesi di valutare cultivar alternative da introdurre in coltura nel territorio piemontese. La sperimentazione, avviata nel 2006 nel Comune di Lu Monferrato (AL), ha l’obiettivo di verificare l’adattabilità ai climi piemontesi ed il comportamento agronomico di cultivar sia italiane, sia straniere (‘Daria’, ‘Tonda di Giffoni’, ‘Tonda Romana’, ‘Pauetet’, ‘Tonda di Biglini’). In particolare, nel periodo 2009-2012, sono stati eseguiti rilievi fenologici, vegetativi e produttivi, sulle piante, e rilievi carpomerceologici, sui frutti. ‘Tonda di Giffoni’ è risultata interessante per la precoce entrata in produzione e la buona produttività. ‘Daria’ e ‘Pauetet’ presentano una discreta produttività e sono risultate meno pollonifere di ‘TGT’. ‘Tonda di Biglini’ presenta caratteristiche molto simili a ‘TGT’, distinguendosi da quest’ultima per la maggior precocità di maturazione dei frutti, ma anche per la presenza di semi doppi e la minor resa dello sgusciato, caratteristiche non positive ai fini della trasformazione industriale. Infine, ‘Tonda Romana’ ha fornito le prestazioni più deludenti sia da un punto di vista produttivo, sia per la qualità dei frutti che presentano scarsa pelabilità del seme.

Bibligrafia
N. Valentini et al., Ricerca Applicata in corilicoltura – Sintesi dei risultati 2012, 2013, 37-44