Tecnologia RFID nel settore alimentare e modelli alternativi di forme di etichettatura

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Utilizzo di sistemi di identificazione a radio-frequenza (RFID) nel settore agro-alimentare
I sistemi di identificazione a radio-frequenza (RFID) costituiscono una tecnologia di controllo di flusso che permette di tracciare i prodotti attraverso tutte le fasi della catena produttiva. Tali sistemi si basano essenzialmente sull’utilizzo di: a) un’etichetta RFID, che può essere applicata direttamente sul prodotto, b) un’antenna, che raccoglie le informazioni dall’etichetta e c) un database per conservare tali informazioni nel tempo. In uno studio recente, effettuato da un gruppo di ricercatori italiani [Costa et al., 2013], vengono illustrate le principali applicazioni delle tecnologie RFID nel settore agro-alimentare, evidenziandone le potenzialità di sviluppo in ogni singolo passaggio della catena produttiva (produzione, distribuzione e commercializzazione). Secondo gli autori, la versatilità dei sistemi RFID è dovuta alla possibilità di accoppiare diverse etichette a differenti tipologie di sensori (in particolare, quelli sviluppati con tecnologia wireless, WSN). Tra i vantaggi forniti dall’applicazione delle tecnologie RFID, lo studio evidenzia: il miglioramento della tracciabilità dei prodotti, il miglioramento del monitoraggio della qualità ed il miglioramento dell’accuratezza delle informazioni (non solo per le aziende coinvolte nella catena produttiva, ma anche per gli organi di controllo e per i consumatori). Secondo gli autori, però, le applicazioni delle tecnologie RFID nel settore agro-alimentare sono ancora limitate a causa di diverse problematiche tecniche ed economiche. In particolare, la gestione di questi sistemi in catene produttive complesse richiede il coinvolgimento di personale con background professionali molto differenti tra di loro. Concludendo, nello studio viene evidenziata la possibilità di accoppiare la tecnologia RFID ai cosiddetti sistemi di cloud computing (nuvola informatica) in rete: ciò comporterebbe non solo una significativa riduzione di costi operativi come quelli legati alla logistica (a livello sia intra-, sia inter-aziendale), ma anche un miglioramento della sicurezza e della qualità degli alimenti.