Dieci anni fa, FDA ed EPA (Environmental Protection Agency) suggerirono alle donne in attesa di un bambino ed in allattamento di limitare il consumo di pesce a non più di 340 g a settimana, per proteggere feto e neonato dall’eccessiva assunzione di mercurio, metallo pesante a vario titolo presente nel pesce. Una recente ricerca di FDA su 1000 gestanti ha evidenziato che il 20% non aveva mangiato pesce nel mese precedente, il 50% ne aveva mangiato meno di 60 grammi a settimana ed il 75% meno di 120 g a settimana. Poiché l’assumere pesce può favorire la crescita e lo sviluppo del bambino, FDA-EPA sollecitano i suddetti target a mangiare da 250 a 340 g di pesce a settimana. Il pesce deve essere scelto tra le varietà che contengono meno mercurio, ossia tra la maggior parte dei pesci reperibili nei supermercati Usa: gamberi, merluzzo, salmone, tonno al naturale in scatola, tilapia, pesce gatto, sogliola. É, invece, sconsigliato il consumo di tilefish del Golfo del Messico, squalo, pesce spada e sgombro re. Le due agenzie raccomandano alle donne di non mangiare più di 170 g a settimana di tonno pinne gialle, la varietà che in genere tendono a gustare più spesso.