Impatto ambientale della carne come quello della frutta

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Packaged Boneless Lamb Leg Steaks
Dal rapporto su “La sostenibilità delle carni in Italia”, promosso da Assica, Assocarni e UnaItalia, presentato all’Expo Gate di Milano, mangiare carne nella giusta quantità, non comporterebbe un aumento significativo dell’impatto ambientale; dall’analisi dei consumi reali di carne nel nostro Paese emerge che gli italiani ne mangiano mediamente circa 85 grammi al giorno. Il rapporto propone così un nuovo approccio, quello della “Clessidra ambientale” per misurare le emissioni di CO2 della carne e l’impatto ambientale di questo alimento, il cosiddetto “carbon footprint”. Dai dati emerge che in un modello alimentare corretto, l’impatto delle emissioni di anidride carbonica delle proteine è pari a 7,5 kg di CO2 equivalente (14 porzioni settimanali), un valore in linea con quello di ortaggi e frutta che arriva a 6,7 kg di CO2 equivalente (35 porzioni settimanali). Con il metodo della “Clessidra ambientale” l’impatto in termini di CO2 della filiera delle carni non viene valutato in termini assoluti ma sulla base della quantità realmente consumata nell’ambito di una dieta corretta, secondo le linee guida nutrizionali del Cra-Nut, centro di ricerca per alimenti e nutrizione.