Macchine e impianti sono necessari all’industria alimentare, sempre più meccanizzata e automatizzata. L’Università, tenendo conto delle esigenze delle aziende, può realizzare un’attività di ricerca che trovi consensi e applicazioni reali in campo industriale. Il ruolo chiave del tecnologo alimentare.
Le aziende richiedono soluzioni impiantistiche in grado di adattarsi ai singoli prodotti con un occhio di riguardo all’aspetto ambientale. L’Università è pronta a soddisfare tale richiesta? E come? Ne abbiamo parlato con Biagio Bianchi, Docente di “Macchine e impianti per le industrie alimentari”, “Fisica tecnica per i processi alimentari” e “Sicurezza sul lavoro e ambientale” nei Corsi di laurea triennale e magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari – Dip. DISAAT, in relazione alle attività didattiche del suo dipartimento, relative a Macchine e impianti per le industrie alimentari, e alle collaborazioni con il mondo dell’industria.
Di cosa si occupa il dipartimento DISAAT?
La ex Facoltà di Agraria dell’Università di Bari “Aldo Moro”, attualmente, si articola in due Dipartimenti: Il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali (DISAAT) e il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.). Il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali si occupa di individuare le migliori e più innovative soluzioni tecniche, sostenibili sotto l’aspetto economico, sociale e ambientale, in grado di fornire reddito agli operatori, di essere rispettose della salute dei consumatori e dell’ambiente.
Quali sono, in particolare, le attività didattiche relative a macchine e impianti per le industrie alimentari? E quali le competenze acquisite, che lo studente può spendere nel mondo del lavoro?
Nel Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie Alimentari è attivo l’insegnamento “Corso Integrato Macchine e Impianti per le Industrie Alimentari” costituito da due moduli: “Macchine e impianti per la trasformazione e “Macchine ed impianti per la conservazione”. Nel primo si studia il funzionamento e il dimensionamento di massima delle principali macchine che vengono impiegate per i processi alimentari, nonché gli impianti per la produzione dei principali prodotti alimentari con le macchine specifiche che li costituiscono. Inoltre si studiano le principali soluzioni impiantistiche relativamente alla depurazione dei reflui delle industrie alimentari. Nel modulo “Macchine ed impianti per la conservazione” si si studia il funzionamento e il dimensionamento di massima, nei suoi singoli componenti, degli impianti di conservazione dei prodotti alimentari freschi e trasformati. Viene dato spazio anche all’aspetto ambientale connesso all’impiego dei fluidi frigoriferi e al recupero dei sottoprodotti dell’industria alimentare. Lo studente acquisisce competenze sulle caratteristiche e il funzionamento delle macchine e degli impianti studiati, al fine di saper valutare e assemblare le linee di lavorazione in ordine agli aspetti dimensionali, costruttivi, planimetrici, e igienici. E’ un esame molto professionalizzante perché, con esso, il Tecnologo Alimentare acquisisce competenze tecniche che lo rendono vincente nel confronto con altre figure professionali che operano nel settore alimentare, spesso preparate dal punto di vista microbiologico, chimico-analitico, igienico-sanitario ma non in quello dell’ingegneria applicata ai processi. Nel Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari è attivo l’insegnamento “Fisica tecnica per i processi alimentari”, nel quale sono approfondite le applicazioni ai processi alimentari del calore e “dell’aria umida” (scambio di massa e di energia negli scambiatori di calore, nella concentrazione termica, nella cottura, nell’essiccamento e nella polverizzazione), nonché soluzioni alternative a queste (impianti a membrana), con applicazioni pratiche di dimensionamento di massima. Lo studente acquisisce notevole dimestichezza nella gestione tecnica dei processi termodinamici e dell’energetica nelle industrie alimentari, nell’ottica di candidarsi a svolgere il ruolo di dirigente e/o professionista del settore a 360 gradi, e non solo in alcuni reparti. Inoltre, acquisisce conoscenze approfondite nella progettazione di massima e nell’applicazione delle soluzioni impiantistiche studiate.