Cereali da colazione, tradizione e tecnologia al servizio del consumatore

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Healthy breakfast
Le tecnologie per la produzione di breakfast cereals tra metodo tradizionale, ossia mediante cottura a vapore della granella, oppure secondo tecniche innovative che permettono di ricavare prodotti con caratteristiche simili al tradizionale.

La storia dei cereali per la prima colazione inizia alla fine dell’Ottocento dal lavoro di due fratelli, William e John Kellogg, impegnati nel mettere a punto cibi con un alto profilo nutrizionale partendo dai cereali. La loro più grande invenzione nacque da una circostanza fortuita: nel 1894, durante una prova di cottura del mais, i fratelli furono interrotti e il prodotto, già cotto, si seccò dopo essere stato a lungo esposto all’aria. Quando, alla vista di questi chicchi di mais cotti e ormai secchi, provarono a schiacciarli con il matterello notarono che, anziché frantumarsi, si allungavano a formare una specie di fiocco. Dopo averli completamente essiccati in forno si ritrovarono di fronte ciò che, da lì in poi, tutti avrebbero conosciuto come Corn Flakes. I cereali per la prima colazione iniziarono a essere consumati in Italia solo a partire dagli anni ‘60 e vennero da subito apprezzati per la loro croccantezza e leggerezza sia dai bambini, sia dagli adulti: rappresentavano, infatti, una grossa novità rispetto alle colazioni ben più sostanziose a cui la popolazione era abituata.

Le evoluzioni del mercato
Negli anni a venire, la quota di spesa delle famiglie per i cereali da colazione è andata aumentando, raggiungendo tra il 2004 e il 2007 crescite del 26%, con valori superiori ai 350 milioni di euro. Questo trend si è poi stabilizzato nel biennio 2009-2010 con una consistente contrazione delle vendite (- 3% su base annua nel 2009). In questo contesto le private labels hanno assunto sempre più importanza, raggiungendo il 14% dei volumi venduti (nel 2007) e affiancandosi così a multinazionali quali Kellog’s e Nestlè, leader indiscussi del mercato. La reazione delle imprese all’inversione di tendenza degli ultimi tempi, si è concretizzata in un ingente investimento in comunicazione e innovazione, con lo scopo di attirare sempre più consumatori attenti al gusto, a una corretta alimentazione e ai cibi sani. Importanti azioni si riscontrano, in particolare, sull’etichetta nutrizionale dove vengono riportate un numero sempre crescente di informazioni. Oltre agli ingredienti, ai valori nutrizionali e alle dosi consigliate, viene data sempre più importanza alle certificazioni riconosciute ai produttori (ISO 9001, BRC, IFS, Bio CCPB e Kosher) in grado di assicurare il consumatore sulla effettiva qualità del prodotto offerto. In origine solo mais e frumento tostato andavano a comporre il prodotto finito. Oggi, a causa delle diverse esigenze commerciali, possiamo trovare sulle nostre tavole un’infinità di prodotti molto diversi tra loro, dove gli ingredienti sono sempre più appetitosi, equilibrati e variegati, per rispondere in modo adeguato alle richieste di chi presta attenzione alla linea, di chi ha bisogno di un’integrazione di fibre, vitamine e minerali, o ancora di chi, come i bambini, è particolarmente ghiotto di cioccolato o miele.

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