La USP (U.S. Pharmacopeial Convention) ha pubblicato una nuova monografia sugli ingredienti probiotici ed una Linea guida su come prevenire ed affrontare le frodi alimentari determinate da ingredienti fuori legge. Entrambe i documenti faranno parte del FCC (Food Chemicals Codex), terza integrazione alla nona edizione. Tutte le parti in causa sono invitate ad inviare commenti a questi documenti attualmente reperibili sul forum. La monografia sui probiotici include: Bifidobacterium animalis SSP. Lactis ceppi Bi-07, Bl-04 e HN019. I tre ceppi sono da tempo utilizzati come ingredienti funzionali che apportano benefici all’apparato digerente ed al sistema immunitario. Tutti e tre sono stati dichiarati GRAS (Generally Recognized as Safe) da FDA ed ammessi all’uso per i cereali per la prima colazione, barrette snack, formaggi, bevande a base latte, acqua in bottiglia, te, succhi di frutta, nettari di frutta, bevande a base frutta, gomme da masticare e dolciumi. Altri probiotici considerati sono Lactobacillus acidophilus La-14 e NCFM, Lactobacillus paracasei Lpc-37 e Lactobacillus rhamnosus HN001. Sono ceppi di Lactobacillus usati da molti anni negli alimenti (soprattutto nei prodotti lattiero caseari) perché apportano benefici all’apparato digerente. Ad eccezione del L. paracasei Lpc-37, sono stati riconosciuti come GRAS da FDA ed utilizzabili in yogurt, formaggi, snack e condimenti. La Linea guida su come prevenire ed affrontare le frodi alimentari dovute all’uso di ingredienti illegali, propone alle aziende ed al legislatore un modello per mettere a punto ed implementare un sistema di prevenzione delle frodi dettate da motivazioni economiche. La guida fornisce un approccio per fasi. Permette di effettuare delle valutazioni specifiche e dettagliate di una serie di indicatori di vulnerabilità alla frode e i probabili impatti della stessa; fornisce inoltre alcuni strumenti qualitativi per valutare correttamente i risultati. Tra gli strumenti di supporto ci sono la possibile bibliografia in merito alla suddetta frode, anomalie economiche e geopolitiche correlate al Paese o alla zona di provenienza dell’ingrediente, strategie di audit, caratteristiche dei fornitori e della filiera. La Linea guida fornisce anche esempi e riferimenti a database pubblici ed altre fonti di informazioni di supporto per la valutazione di vulnerabilità, tra queste l’ USP Food Fraud Database, redatto nel 2012.