Resistenze agli antibiotici

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29115Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia la resistenza agli antibiotici è sopra la media europea. I livelli di resistenza sono più alti al Centro e al Sud rispetto al Nord Italia, probabilmente perché in queste aree si assumono più antibiotici. I dati sono contenuti nel rapporto “Antimicrobial resistance surveillance in Europe 2013” pubblicato dallo European Centre for Disease Prevention and Control. Nel periodo 2010 -2013, nelle specie Gram negative si è osservato un forte aumento della resistenza a fluorochinoloni, cefalosporine di terza generazione e aminoglicosidi in E.coli, K. pneumoniae. Questa ultima ha notevolmente aumentato la resistenza ai carbapenemici, gli antibiotici di ultima linea per le infezioni da patogeni multiresistenti. In questi casi le alternative terapeutiche sono scarse. Una possibilità è rappresentata dalla colistina, un vecchio antibiotico con problemi di tossicità, verso il quale, però, i ceppi di K. pneumoniae stanno sviluppando resistenza. Lo Pseudomonas aeruginosa si dimostra sempre più resistente a piparacillina+tazobactam, ceftazidime, aminoglicosidi. I dati di resistenza per i patogeni Gram positivi sono stabili, ma sempre elevati; nello S. pneumoniae la resistenza alla penicillina è in leggero aumento e ai macrolidi è in leggero calo; nello S. aureus la resistenza alla meticillina è stabile.