Abuso di antibiotici e antibiotico-resistenza. Anche mangiare la carne di animali troppo trattati, tra le cause

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rinderhälften im kühlhausL’uso di alcuni antibiotici negli animali e nell’uomo è associato allo sviluppo di resistenza a questi agenti nei batteri provenienti da animali ed esseri umani. Lo affermano i dati del primo Rapporto elaborato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), dall’European Food Safety Authority (EFSA) e dall’European Medicines Agency (EMA), che per la prima volta riassume in un’analisi integrata tutti i dati disponibili relativi a studi sull’uomo, sugli animali e sul cibo arrivando a dimostrare che esiste una correlazione tra il consumo di antibiotici e la comparsa della resistenza nei batteri patogeni per l’uomo e per gli animali dai quali si producono alimenti. In particolare è stata osservata una correlazione positiva tra l’utilizzo sull’uomo di cefalosporine di 3a e 4a generazione e di fluorochinoloni e lo sviluppo di ceppi di Escherichia coli resistenti a questi antibiotici. Ancora più interessante, o più preoccupante, è l’evidenza per entrambe le classi di antibiotici di una correlazione positiva tra la comparsa di ceppi batterici E. coli resistenti, negli animali da allevamento e l’insorgenza di resistenza nell’uomo. È stata inoltre riscontrata un’associazione positiva tra l’uso di macrolidi negli allevamenti e la comparsa di resistenza a Campylobacter spp., in alcuni casi di infezione umana. Analogamente è stata osservata una correlazione tra il consumo di tetracicline e comparsa di resistenza a Salmonella spp. e a Campylobacter spp. L’analisi non è ancora completa. “Servono tra gli altri dati supplementare sul consumo di antimicrobici da parte delle specie animali, dati sul consumo di antibiotici negli ospedali in diversi Paesi Europei e il monitoraggio dei batteri resistenti nella flora normale sia delle persone sane sia dei malati”, si legge nel rapporto. L’accesso a dati precisi sull’uso degli antibiotici e sulla comparsa della resistenza è un passo essenziale per mettere a punto una politica volta a ridurre al minimo lo sviluppo di resistenza e preservare l’efficacia di questi farmaci nelle generazioni future.
http://www.efsa.europa.eu/en/press/news/150130.htm