Pasti in alta quota, ecco come li percepiamo

1583

seat rows in an airplane cabin

Da un esperimento di Lufthansa, che ha ricreato le condizioni di volo ad alta quota con un Airbus A310 modificato come ambiente di prova, si è scoperto che in media i soggetti in cabina perdono la capacità di gustare cibi, soprattutto dolci e salati, tra il 30 e il 40% circa. Il climatizzatore degli aerei, inoltre, secca le mucose, rendendo meno efficaci i ricettori del naso. E l’olfatto è responsabile per circa l’80% della capacità di sentire il gusto. Per prima cosa, non si può pensare di aumentare il sale come verrebbe d’istinto per rafforzare i sapori, poiché favorisce la disidratazione aumentando ulteriormente la perdita della percezione. Bisogna usare altro, come ad esempio giocare con agrumi, con spezie, con zenzero e con gusti più decisi già nella materia prima (carni di selvaggina, piuttosto che formaggi stagionati, pesci di mare e crostacei, come aragosta e merluzzo). Un segreto potrebbe essere quello di soddisfare gli altri sensi, visto che gusto e olfatto sono penalizzati: scegliere quindi colori brillanti e composizioni armoniose per appagare la vista, accostare consistenze morbide e friabili per soddisfare il tatto e inserire sempre qualcosa di croccante per l’udito. In questo modo anche gli altri due sensi saranno stimolati e ne beneficeranno.