Si tratta di una piattaforma web che avrà lo scopo di mettere a disposizione di imprese e consumatori tutti i risultati ottenuti dagli istituti di ricerca italiani nell’area agro-alimentare. Verrà sviluppata nel corso di un nuovo progetto finanziato per EXPO2015
Food and feed for wellbeing è un progetto finanziato dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) nell’ambito di EXPO2015 e ha come obiettivo la realizzazione di una piattaforma tecnologica che metta in contatto i rappresentanti della ricerca scientifica con gli operatori della filiera agroalimentare. L’idea nasce dalla considerazione che i siti web dei numerosi enti di ricerca italiani appaiono concepiti soprattutto come vetrina istituzionale ovvero come strumento per presentare la struttura dell’organizzazione e gli ambiti nei quali opera. Sembra mancare, invece, una comunicazione specifica volta a diffondere presso gli operatori economici i dettagli delle ricerche e i risultati ottenuti. Food and feed for wellbeing mira, appunto, a superare questo approccio creando uno strumento interattivo che consenta un reale scambio di conoscenze tra mondo accademico e imprese. I promotori del progetto si dicono convinti che questa interazione possa creare stimoli e spunti interessanti anche per il mondo politico e i consumatori. L’intento dichiarato è quello di favorire “una transizione dalla economia agro-alimentare (locale) manufacturing-based verso una economia knowledge- based nella prospettiva di una produzione alimentare sostenibile”. Lo strumento operativo sarà costituito da una piattaforma web, progettata anche per tablet e smartphone e corredata di forum e specifici gruppi di ricerca e di esperti di settore.
Particolare attenzione sarà posta agli aspetti comunicativi del portale avendo cura di esprimere i concetti scientifici in un linguaggio accessibile agli imprenditori (sia artigianali che PMI) e realizzando una piattaforma disponibile in diverse lingue: italiano, inglese, cinese e spagnolo. I soggetti affrontati saranno perfettamente attinenti alle tematiche di EXPO2015: sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale, salute e benessere degli animali in relazione alla qualità e alla sicurezza dei prodotti alimentari, rapporti tra agricoltura ed economia rurale, ecc. In particolare, nell’ambito del “food engineering and technology” verranno affrontate tre specifiche aree tematiche. La prima, denominata EAT SMART, tratterà gli studi tecnologici mirati a una migliore gestione del rapporto tra composizione e caratteristiche strutturali del prodotto e i conseguenti effetti sull’organismo. EAT GREEN, invece, si occuperà delle materie prime sia dal punto di vista della selezione (che dev’essere controllata e customer oriented) che delle più appropriate tecnologie di trasformazione, siano esse tradizionali o innovative. Infine ci sarà EAT HEALTHY, un topic dedicato all’utilizzo del cibo come strumento per la promozione della salute. Il progetto intende valorizzare le esperienze di networking scientifico che l’Università di Milano ha già sviluppato nell’ambito del programma COST (European Cooperation in Science and Technology: viene finanziato dall’Unione Europea per supportare la cooperazione transnazionale tra ricercatori, ingegneri e accademici europei). Gli obiettivi del progetto aderiscono anche all’approccio che la CE ha espresso col programma di ricerca Horizon2020 che, sottolineano i ricercatori, “prevede una crescita europea che non si basa unicamente sull’acquisizione della conoscenza ma anche, e soprattutto, sulla disseminazione dei risultati acquisiti e sul trasferimento dei prodotti e dei servizi innovativi alle aziende del settore”. Ai contenuti del progetto verrà dedicato un apposito evento il 24 e 25 settembre presso il padiglione WAA (World Association of Agronomists) di EXPO 2015. Abbiamo chiesto a Laura Piazza, Professore Associato Confermato al DeFENS (Dipartimento di Scienze per gli alimenti, la nutrizione e l’ambiente) dell’Università di Milano e referente del progetto per l’area “Food engineering and technology”, di approfondire con noi alcuni aspetti dell’iniziativa.
Quali sono, a suo parere, gli aspetti più importanti del progetto che avete intrapreso?
Per il settore alimentare esistono on-line numerosi siti e piattaforme di divulgazione scientifica. La maggior parte di questi tuttavia, sono progettati e realizzati quali strumenti di trasmissione unidirezionale delle attività scientifiche, mentre residuale appare il loro utilizzo come mezzi interattivi rivolti a target specifici di utenti. Per evitare una replica di tali prodotti di comunicazione “a senso unico”, il progetto Food and Feed for Wellbeing non mira ad essere un semplice hub di promozione dello sviluppo scientifico, ma uno strumento attivo di scambio di idee e trasferimento delle conoscenze accademiche alle industrie e al consumatore. Ci si propone di offrire agli stakeholder di settore una più efficace erogazione e fruibilità di servizi e di informazioni. In aggiunta, le tematiche affrontate e discusse nella piattaforma sono del tutto trasversali e multidisciplinari, strutturate secondo il modello one health, che promuove una visione unitaria, di una sola salute, che passa per quella degli animali e arriva all’uomo. Non si parlerà solo di alimenti, ma anche di animali, piante e mangimi, coprendo di fatto tutta la filiera di produzione alimentare.
Quali altri partner sono coinvolti oltre al DeFENS?
Food and Feed for Wellbeing è un progetto finanziato dal MIPAAF e gestito da quattro Dipartimenti dell’Università degli Studi di Milano: Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente (DeFENS), Dipartimento di Scienze veterinarie per la salute, la produzione animale e la sicurezza alimentare (VESPA), Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica (DIVET) e Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DISAA). Gli esperti che vi collaborano contribuiscono a generare contenuti multidisciplinari e trasversali di reale interesse per le imprese e i consumatori.
La piattaforma ospiterà solamente studi provenienti da istituzioni pubbliche o potrà essere utilizzata anche da centri privati?
Nella piattaforma i contenuti verranno selezionati e pubblicati dai soggetti sopracitati, in maniera fruibile e comprensibile per chiunque voglia accedervi. In parallelo, verranno implementati strumenti di comunicazione diretta tra utente e gestore (post, forum di discussione, chat), che permetteranno lo scambio di idee e domande sui temi presentati. Per l’utente sarà inoltre possibile richiedere lo sviluppo di un tema di interesse specifico. In questo modo verrà assicurata la comunicazione “a doppio senso” tra esperti e utenti.
Come verrà gestita la piattaforma dopo EXPO?
Nella fase post EXPO il team di esperti di settore e di esperti di comunicazione web vuole rispondere al meglio alle esigenze espresse dalla comunità scientifica, imprenditoriale e dalla società civile che si interfacceranno nei prossimi mesi a questa iniziativa.
Come vi assicurerete che i contenuti siano espressi nella forma più comprensibile e fruibile dagli utenti?
Lo sviluppo dei temi da affrontare è affidato a esperti in materia. Una volta elaborato, il contenuto è nuovamente trattato da una società di comunicazione, che assicura la comprensibilità e la fruibilità dei contenuti così come l’interazione “a doppio senso” tra utente e esperto. Per i più interessati, saranno in ogni caso disponibili materiali di approfondimento a livelli via via crescenti di complessità.
Quali sono i tempi di realizzazione previsti?
L’upload dei primi contenuti e il lancio ufficiale della piattaforma è avvenuto il 27 maggio 2015. In tale data si terrà un evento pubblico di lancio del progetto Food and Feed for Wellbeing presso la sala Napoleonica dell’Università degli Studi di Milano.
Come ci si può mantenere aggiornati sugli sviluppi del progetto?
E’ possibile seguire gli sviluppi della piattaforma al link http://foodandfeedforwellbeing.com, dove una landing page è già disponibile. Per rimanere sempre aggiornati è possibile iscriversi alla newsletter, semplicemente fornendo un indirizzo mail.