Fagioli, lattuga, aglio, timo, finocchietto, coriandolo, fragole e persino fiori di nasturzio: si estende così a nuove sperimentazioni il progetto “Orto di Nemo”, iniziato due anni fa a Noli, sulla costa del ponente ligure, con la coltivazione di basilico in biosfere trasparenti poste tra i sei e dodici metri di profondità. La realizzazione del progetto è avvenuta grazie al supporto del Centro di sperimentazione e assistenza agricola (Cersaa) di Albenga che in questo periodo ha iniziato la semina di svariate tipologie di verdura e frutta. Il principio è quello di creare fonti alternative di produzione di vegetali là dove le condizioni ambientali terrestri particolarmente estreme non rendono disponibile acqua dolce, terreni fertili e sono caratterizzate da forti escursioni termiche tra giorno e notte: tutte condizioni che pongono forti barriere all’agricoltura convenzionale. Sul sito Nemo Garden (nemosgarden.com), attraverso sensori collegati a una biosfera, è possibile vedere le variazioni tra giorno e notte della temperatura dell’aria e l’umidità. E’ la ricerca che crea innovazione per un futuro sostenibile.