Effetto della zona geografica, dell’occupazione e del livello di studio sull’apporto di sale in Italia

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FTX077HIn uno studio pubblicato su BMJ open è stato valutato l’apporto di sodio e potassio in Italia, costruendo un gradiente tra le venti regioni del Paese. Il lavoro ha coinvolto circa 3.857 tra uomini e donne con un’età compresa tra i 39 e i 79 anni. Per valutare l’apporto di sodio e potassio dovuto all’alimentazione sono state misurate le relative concentrazioni nell’urina nelle 24 ore e i risultati ottenuti sono stati correlati al titolo di studio e la tipologia di occupazione dei partecipanti. Dai risultati ottenuti, è emerso come i partecipanti allo studio dell’Italia meridionale avevano un’escrezione di sodio significativamente superiore rispetto a quella registrata in altre regioni. Anche per il potassio l’andamento è simile: infatti l’escrezione era superiore nelle regioni centrali e meridionali rispetto a quelle del nord. Inoltre, è emersa una relazione tra il tipo di occupazione e l’escrezione di sodio e potassio. Paragonando le diverse occupazioni quelle considerate “inferiori” avevano un’escrezione di sodio superiore del 6,5% mentre quelle di potassio erano inferiori del 3%. Una correlazione è emersa anche tra il risultato scolastico e l’escrezione di sodio. Infatti, rispetto ai partecipanti con una laurea i partecipanti con titolo di studio inferiore avevano un’escrezione di questo minerale più alto del 5,9%. L’apporto di sale in Italia quindi è significativamente più alto tra le fasce sociali svantaggiate.