Secondo una studio condotto da alcuni ricercatori svedesi, i cambiamenti climatici che si sono verificati negli ultimi anni potrebbero incrementare del 15-30% il deflusso delle acque nei mari: secondo questa previsione si avrebbe di conseguenza anche un aumento del 300-600% del metilmercurio all’interno dei pesci. Il metilmercurio è una forma di mercurio altamente tossica per lo zooplancton, ovvero andrebbe a colpire tutti quei piccoli animali che sono alla base della catena alimentare marina. L’incremento dell’afflusso di acqua dolce negli strati superficiali provoca la proliferazione dei batteri che convertono il mercurio, naturalmente presente nelle acque, in metilmercurio, una pericolosa neurotossina che poi si ritrova nel pesce e nei frutti di mare. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il mercurio rappresenta una delle dieci minacce più gravi per la salute.