Diverse aziende alimentari devono misurarsi con il problema degli scarti del processo produttivo. Per molte si tratta di grandi costi di smaltimento e/o depurazione, per altre di una risorsa perché il trattamento di alcuni sottoprodotti della produzione si può trasformare in energia. Si tratta principalmente di biomasse, che tramite un trattamento di depurazione di digestione anaerobica sono convertite in biogas che, utilizzato negli impianti di cogenerazione, consente la generazione simultanea di energia elettrica e termica.

E’ il caso di Amica Chips, che da tempo ha avviato un progetto di valorizzazione dei vari sottoprodotti di processo o scarti di lavorazione (bucce di patate, patate fritte, farine e pellet semilavorati) che avviene tramite un impianto di depurazione a digestione anaerobica che, con un processo completamente naturale, trasforma in biogas il conferito. Il biogas alimenta due cogeneratori per la produzione di energia elettrica e termica. MTM Energia, azienda di riferimento nella cogenerazione, ha curato progettazione e realizzazione dell’impianto di cogenerazione, manutenzione compresa. L’impianto lavora sulle 24h ed è gestito da personale specializzato che verifica il corretto funzionamento tramite sistemi di supervisione e gestione da remoto. La digestione anaerobica produce “digestato”, un fango che può essere smaltito dal depuratore aziendale. Oltre al recupero energetico, questo processo permette di ridurre i costi di smaltimento di sottoprodotti e scarti di produzione, che da rifiuto diventano risorsa. Anche i fanghi in uscita dal depuratore subiscono un processo di essiccazione sfruttando l’energia termica recuperata dall’impianto di cogenerazione, ottimizzando i costi di trasporto dei fanghi esausti trasformati in terriccio. Ecco un esempio di recupero dai rifiuti: energia elettrica, 2.614.560 kWh prodotti in un anno; energia termica, 2.950.000 kWt prodotti in un anno.