Effetto delle radiazioni UV-B del sole sulle perossidasi del pomodoro

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Il pomodoro è uno degli alimenti fondamentali della dieta mediterranea: la sua crescita, una volta terminata la fase di divisione cellulare, procede attraverso una fase di distensione delle cellule cui si oppone l’irrigidimento della parete cellulare. Molti ricercatori hanno riscontrato un collegamento tra questo fenomeno e l’attività delle perossidasi di parete associato alla comparsa di nuove isoforme in prossimità della cessazione della crescita del frutto tanto che si presume che le proprietà meccaniche della buccia, determinate in parte da tale attività enzimatica, siano alla base del raggiungimento delle dimensioni finali del frutto. La radiazione UV-B (280-315 nm) presente nello spettro solare è ritenuta indurre un aumento delle specie reattive dell’ossigeno all’interno delle cellule, tra le quali il perossido di idrogeno che rappresenta un substrato naturale delle perossidasi. Obiettivo del lavoro svolto da Denise Argento dell’Università di Pisa è stato quello di valutare l’influenza della radiazione UV-B sulle perossidasi nel mutante fototropico di pomodoro high pigment-1 (hp-1) caratterizzati da un’eccessiva risposta alla stimolazione luminosa. Dai risultati ottenuti è emerso che la schermatura della radiazione UV-B esercita importanti effetti sull’attività e sul pattern delle perossidasi solubili e legate ionicamente e covalentemente alla parete delle cellule della polpa e della buccia di frutti di pomodoro durante la maturazione. Più precisamente lo stadio di invaiatura è risultato la fase maturativa caratterizzata da maggiore attività perossidasica sia nel controllo che nel trattamento.