Costa d’Avorio e Ghana hanno avviato un progetto di miglioramento della sostenibilità della produzione del cacao, volto anche a ridurre la deforestazione a questa collegata.
Tra i molteplici gli obiettivi spicca l’eliminazione delle coltivazioni clandestine che oggi si svolgono in prevalenza nei Parchi nazionali, il rafforzamento delle politiche di sviluppo delle foreste, la proposta di produzioni alternative per le aziende che verranno colpite da queste misure.
Costa d’Avorio e Ghana producono i due terzi del cacao acquistato annualmente da alcune multinazionali che hanno aderito all’iniziativa, tra queste Barry Callebaut; Blommer Chocolate; Cargill Cocoa and Chocolate; CEMOI; Cococo Chocolatiers; ECOM Group; Ferrero; General Mills; Godiva Chocolatier; Guittard Chocolate; The Hershey Company; Mars Wrigley Confectionery; Meiji; Mondelēz International; Nestlé; Olam Cocoa; Sainsbury’s; Toms Group; Touton; Tree Global; J.H. Whittaker & Sons.
Si effettuerà una mappatura delle foreste, si raccoglieranno i dati socio-economici riconducibili alla produzione di cacao, si censiranno le aziende agricole e le comunità che da queste dipendono per il proprio sostentamento. Le multinazionali pubblicheranno i dati sulla rintracciabilità dall’azienda agricola – al primo acquirente.
Si punterà ad una sostenibilità di lungo periodo, volta a produrre più cacao in meno spazio, si useranno semi atti a migliorare la produttività delle piante, si attueranno progetti di formazione degli agricoltori e li si aiuterà ad organizzarsi in cooperative, si punterà anche su una serie di coltivazioni differenti abbinabili alla coltivazione del cacao, migliorando la compatibilità tra agricoltura e foreste.