Determinazione della presenza di micotossine in conserve di frutta utilizzando una metodica estrattiva QuEChERS

2759

Generalmente, le conserve a base di frutti di bosco possono contenere anche altri frutti come uva, prugne o mele.

Questi ultimi sono facilmente soggetti a fenomeni di contaminazione da parte di un ampio gruppo di funghi in grado di produrre micotossine. In particolare, in questo tipo di prodotti è possibile riscontrare la presenza di alternariolo (AOH), alternariol monometiletere (AME), tentossina (TEN), aflatossine (AFB1, AFB2, AFG1, AFG2) ed ocratossina (OTA).

In questo contesto, in uno studio recente, effettuato da un gruppo di ricercatori spagnoli (Juan et al., 2017), vengono testati quattro differenti metodi analitici per la determinazione della concentrazione di queste micotossine in conserve a base di frutti di bosco. Tali metodi si basano sulla strategia QuEChERS (quick, easy, cheap, effective, rugged and safe), nota per la sua semplicità ed applicabilità nel caso dell’analisi simultanea di diverse micotossine.

I risultati dimostrano che le metodiche sviluppate sono altamente affidabili, con valori del limite di rilevabilità variabili nell’intervallo compreso tra 0.1 ed 8 ng/g. La procedura che ha fornito la performance migliore è stata, quindi, utilizzata per analizzare 52 diversi prodotti commerciali (marmellate e succhi), presenti sul mercato spagnolo. Nel 71 e 57% dei succhi è stata riscontrata la presenza, rispettivamente, di micotossine prodotte da Alternaria spp. e di aflatossine, mentre la presenza di OTA è stata rilevata solamente in un campione (di succo di mirtilli).

Concludendo, gli autori sostengono che ulteriori approfondimenti sono ancora necessari per valutare la presenza di queste micotossine in conserve provenienti da paesi differenti, come raccomandato dall’EFSA, per favorire la valutazione del rischio da parte di questa Autorità Europea.

Riferimenti bibliografici. Juan et al., LWT – Food Science and Technology, 86, 2017, 344-351