Nuove tecnologie di selezione vegetale per la sicurezza alimentare

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La maggior parte delle persone denutrite vive nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo, dove l’agricoltura è l’unica fonte di cibo, reddito e occupazione. Le statistiche internazionali mostrano una dipendenza diretta tra bassa produttività agricola e alti tassi di denutrizione.

Il miglioramento di tale produttività è fondamentale per lo sviluppo socioeconomico delle suddette aree. In una nota pubblicata su Science, i ricercatori sostengono che adeguatamente regolamentate le nuove tecnologie di selezione vegetale NPBTs (New Plant Breeding Technologies) per esempio il genoma editing potrebbero contribuire a mitigare il problema.

La coltivazioni convenzionali effettuate con incroci ed autoimpollinazione hanno svolto un ruolo importante nel miglioramento della produttività agricola. L’adozione di colture geneticamente modificate da parte delle piccole aziende agricole ha portato a rese più elevate, minore utilizzo di pesticidi, riduzione della povertà e miglioramento della nutrizione. Tuttavia, finora solo pochi Paesi in via di sviluppo (Cina, India, Pakistan, Bangladesh e Sud Africa) ammettono le colture geneticamente modificate. Le politiche UE saranno fondamentali in tal senso.

Paesi asiatici ed africani che da sempre intrattengono rapporti commerciali con la UE temono che adottando colture geneticamente modificate vengano loro precluse le esportazioni verso l’Europa, notoriamente contraria agli OGM. Le nuove tecniche NPBTs, prima fra tutte il genoma editing consentono di modificare i geni endogeni senza quindi travalicare i confini tra specie. L’uso di tratti di DNA esogeno è la principale ragione della attuale diffidenza verso gli OGM.

La modificazione dei geni endogeni può contribuire a modificare questo ostacolo, ridurre tempi e costi della regolamentazione, accelerare l’innovazione, aumentare la concorrenza nel comparto sementi e renderle più fruibili anche dagli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo. Il CRISPR-Cas è uno dei principali sistemi con cui modificare il genoma delle colture agricole utilizzate ai fini alimentari (riso, grano, mais, banana e manioca).

E’ una tecnologia a basso costo, che potrebbe essere utilizzata per migliorare colture locali (frutta e verdura) che potrebbero avere un ruolo importante per migliorare le caratteristiche nutrizionali della dieta degli abitanti dei Paesi in via di sviluppo. I ricercatori sollecitano il legislatore ad impostare strategie che facilitino l’uso di tecniche NPBTs per ridurre la malnutrizione e favorire uno sviluppo sostenibile.