Emissioni zero per l’Unione europea

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A pochi giorni dall’inizio della Cop24 di Katowice, in Polonia, la Commissione europea ha reso nota la sua strategia per fare dell’Europa la prima tra le maggiori economie del mondo a raggiungere il traguardo delle “emissioni zero” entro il 2050.

L’Europa, per la verità, incide solo per il 10% delle emissioni globali ma con questa strategia, che trasmette soprattutto una visione generale più che un insieme di obiettivi, l’UE intende porsi come ispiratrice per gli altri Paesi del mondo. “Con la visione che presentiamo oggi – spiega il comunicato della Commissione – l’Ue può guidare gli altri su come insieme possiamo ottenere un pianeta pulito e dimostrare che la trasformazione della nostra economia è possibile e vantaggiosa”.

La transizione verso un’economia a zero emissioni infatti non deve avvenire a spese della attività produttive ma al contrario deve essere vissuta come una nuova opportunità per rilanciare la competitività del nostro continente. «Non possiamo vivere in sicurezza su un pianeta con un clima fuori controllo – ha affermato Maroš Šefčovič, vicepresidente responsabile per l’Unione dell’energia – ma ciò non significa che per ridurre le emissioni dovremmo sacrificare i mezzi di sostentamento degli europei. Negli ultimi anni abbiamo dimostrato come ridurre le emissioni creando prosperità, posti di lavoro di alta qualità e migliorando la qualità di vita dei cittadini».

Le strade da percorrere per raggiungere la “climate neutrality” entro il 2050 sono sette, nessuna delle quali rappresenta una novità nelle politiche europee: efficienza energetica; fonti rinnovabili; mobilità pulita, sicura e connessa; industria concorrenziale ed economia circolare; infrastrutture e interconnessioni; bioeconomia e pozzi naturali di carbonio; cattura e stoccaggio del carbonio.

Per rendere concreta questa visione la Commissione auspica che l’Unione solleciti i propri partner globali affinché presentino entro il 2020 le proprie strategie nazionali con orizzonte al 2050.