Dal punto di vista igienico, la pasta rappresenta uno dei prodotti alimentari più sicuri in quanto il processo di trasformazione della materia prima è sempre al di fuori di ogni manipolazione da parte dell’uomo, essendo ormai totalmente automatizzato.
Tuttavia, un problema molto sentito dagli operatori del settore riguarda l’infestazione del prodotto finito da parte di alcuni insetti specifici. In questo contesto, un ruolo determinante assume il tipo di packaging utilizzato per conservare il prodotto. In uno studio recente, effettuato da un gruppo di ricercatori italiani (De Clemente & Palumbo, 2018), viene analizzata l’efficacia dei principali tipi di confezionamento ad oggi impiegati per controllare questo fenomeno in prodotti di tipo sia industriale, sia artigianale.
Secondo gli autori, gli insetti possono raggiungere l’interno della confezione, senza intaccarne l’involucro, se esso presenta aperture per un non perfetto incollaggio, od in seguito ad una perforazione del materiale di imballaggio. Rispetto al film plastico, il cartoncino risulta più fragile ed offre una barriera meno efficace: le tendenze attuali preferiscono, quindi, l’impiego delle materie plastiche, eventualmente in abbinamento con altri materiali.
È chiaro, però, che il costo della confezione deve essere proporzionato al valore del contenuto e ciò, spesso, limita le scelte dell’industria. Oggi, infine, si parla sempre più di imballaggi multifunzionali ed intelligenti, il cui ruolo non deve essere solo quello di semplice contenitore, ma deve essere in grado di rispondere a diverse esigenze.
Imballaggi intelligenti già in fase di eco-progettazione, ma soprattutto in grado di assicurare una perfetta conservazione degli alimenti in modo da garantirne la sicurezza, contrastando, al tempo stesso, lo spreco alimentare.
Riferimenti bibliografici
I.M. De Clemente&G. Palumbo, XXVIII Congresso Nazionale di Scienze Merceologiche, Firenze, 21-23 Febbraio 2018, 450-455
