Industria molitoria, l’incremento dei costi di produzione è ormai insostenibile

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L’industria molitoria non è in grado e non riuscirà, in alcun modo, ad assorbire integralmente i violenti incrementi, ormai in atto da diversi mesi, dei costi sia della materia prima frumento, sia energetici, sia logistici, che rappresentano, globalmente, oltre l’80 percento dei suoi costi di produzione.

Questo il nuovo grido di allarme lanciato da Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia, in merito all’aumento generalizzato, e senza precedenti, dei costi di tutti i principali fattori di produzione del comparto molitorio. “Siamo purtroppo spettatori forzati di un andamento schizofrenico dei mercati internazionali che sta brutalmente travolgendo il settore alimentare in generale e molitorio in particolare” evidenzia Emilio Ferrari, Presidente Italmopauna situazione insostenibile che sta minacciando la stessa sopravvivenza di un comparto, quello della macinazione del grano, già strutturalmente caratterizzato da una redditività marginale”.

“Il nostro comparto, consapevole del suo ruolo sociale – derivante dalla rilevanza di alcuni prodotti ottenuti da farine e semole, quali pasta, pane e pizza, nella nostra alimentazione ed in particolare in quella dei ceti sociali più esposti – si è fatto responsabilmente carico di una parte estremamente rilevante degli aumenti incontrollabili dei costi produttivi” prosegue Ferrari “Ma deve essere chiaro, per tutti, che l’entità degli incrementi dei costi dei fattori produttivi non può essere integralmente assorbita dall’industria di trasformazione. è necessario uscire rapidamente da questa impasse ed evitare il tracollo di una filiera, quella della trasformazione del grano, che costituisce un fiore all’occhiello del ‘Made in Italy’ alimentare. Ed è anche, o forse soprattutto, in questo modo che si tutela l’interesse dei consumatori.”