L’ABC della Sicurezza delle Macchine Alimentari

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La complessità delle macchine alimentari e le particolari applicazioni d’uso impongono un approccio alla sicurezza perpetuo e sistemico. Oltre a garantire la conformità alla Direttiva Macchine 2006/42/CE, è necessario applicare la legislazione relativa ai Materiali e agli Oggetti destinati al Contatto con gli Alimenti (MOCA): in ogni fase della produzione, del confezionamento, del trasporto e della commercializzazione, infatti, l’alimento è esposto a una pluralità di rischi in relazione al tipo di materiale con cui entra in contatto e alle condizioni in cui il contatto si realizza.

Le macchine per la produzione e il confezionamento degli alimenti, quindi, possono essere considerate sicure solo quando garantiscono, oltre alla sicurezza degli operatori impegnati su di esse, l’integrità del prodotto alimentare che realizzano. Tutto questo può essere riassunto in tre concetti chiave: un pratico “abc” che ci predispone al corretto approccio alla sicurezza, indicandoci le azioni necessarie a prevenire rischi e sanzioni.

A come Assessment

Produttori e utilizzatori devono garantire che ogni componente delle macchine che entra in contatto con gli alimenti non ceda sostanze indesiderate sul prodotto lavorato. Le conseguenze di una migrazione di sostanze sugli alimenti per i consumatori potrebbero essere molto gravi: il rischio tossicologico potrebbe realizzarsi attraverso l’ingestione o, più raramente, l’inalazione delle sostanze migrate.

Il primo strumento per mettere al sicuro macchine, prodotti e consumatori è il Risk Assessment. La valutazione dei rischi deve essere contenuta nel dossier tecnico della macchina: un documento che descrive nel dettaglio tutti i momenti dell’attività della macchina in cui si realizza il rischio, offrendo le relative soluzioni per minimizzarlo. Ad esempio, deve contenere le istruzioni su come gestire correttamente il fermo macchina: un momento particolarmente critico, in quanto un contatto più prolungato del solito tra i componenti e gli alimenti aumenta la probabilità di migrazione delle sostanze.

B come Buone Pratiche di Fabbricazione

Per eseguire una corretta valutazione dei rischi è necessario individuare e applicare i Regolamenti Food Contact specifici per i materiali di cui si compone la macchina e per gli alimenti che tratta. Ma non solo: oltre a questi, dobbiamo assicurare la conformità con il Regolamento 2006/2023/CE sulle Buone Pratiche di Fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati al contatto con gli alimenti, le cosiddette GMP (Good Manufacturing Practices).

Occorre verificare se per il settore di interesse sono state emanate linee guida specifiche; in caso positivo, dobbiamo controllare se queste “buone pratiche” sono state applicate in ogni fase dei processi in cui la macchina è coinvolta, conciliando il principio di precauzione con quello di fattibilità tecnica ed economica.

C come Conformità

La Dichiarazione di Conformità, anche quando parliamo di materiali destinati al contatto con gli alimenti incluse le macchine alimentari, è un vero e proprio “passaporto per il mercato”. È il documento che attesta l’idoneità del prodotto all’utilizzo per il quale è stato realizzato e che lo accompagna lungo tutto il “ciclo di vita”. A produttori e trasformatori di MOCA spetta il compito di attestare e comunicare la conformità dei propri materiali e articoli lungo la filiera; agli utilizzatori resta l’obbligo di accertare la conformità degli oggetti alle norme vigenti.

È quindi importante che anche gli utilizzatori di macchine alimentari richiedano ai produttori, ai distributori all’ingrosso oppure agli importatori da cui si riforniscono le varie Dichiarazioni di Conformità dei materiali acquistati. Nel caso in cui siano previsti particolari tipi di impiego dall’assemblatore della macchina o dall’impresa alimentare che la utilizza, è necessario accertarsi che la Dichiarazione riporti le precisazioni puntuali in merito allo specifico utilizzo.

Diventa dunque strategica una corretta comunicazione tra i vari operatori della filiera: è soltanto attraverso un confronto costante e un adeguato passaggio di informazioni che si garantisce la tracciabilità totale dei documenti di conformità e, quindi, un accesso sicuro ai mercati per tutti gli operatori coinvolti.

C, anche, come Consulente

Per un’impresa produttrice, trasformatrice o utilizzatrice di macchine alimentari, prevenire significa dotare ogni macchina del relativo dossier food contact, con la documentazione necessaria a testimoniare il proprio impegno nel conoscere e limitare i relativi rischi.

Figura chiave per garantire la sicurezza di MOCA complessi come le macchine alimentari è il consulente esperto, ovvero colui o colei che è in grado di guidare gli operatori nell’esame e nella redazione delle Dichiarazioni di Conformità e nella valutazione dei rischi specifici.

Ecol Studio è una società di servizi analitici, di consulenza e formazione che da oltre quarant’anni opera nel settore dei Materiali a Contatto con gli Alimenti. I suoi esperti supportano le imprese clienti nel garantire la compliance, la sicurezza e la sostenibilità dei propri processi, materiali e articoli.

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