Lo smistatore a sfere, dispositivo nato per applicazioni di selezione e distribuzione dei colli, trova spazio in diverse applicazioni nel settore alimentari. Scopriamo come.
Lo smistatore a sfere è un dispositivo, nato per applicazioni di selezione e distribuzione dei colli nel settore della logistica, che si sta dimostrando estremamente versatile per realizzare numerose applicazioni anche nel confezionamento alimentare. Il principio di funzionamento è quello di attivare il movimento di sfere folli annegate all’interno di una catena modulare a maglia plastica, il metodo di azionamento porterà a risultati differenti.
Il risultato più semplice si ottiene mettendo a contatto le sfere con un piano di scorrimento uniforme durante il normale moto della catena. L’azione delle sfere rispetto al movimento del nastro trasportatore porta a un’accelerazione del prodotto che rispetto alla velocità nominale del nastro si avvicinerà al doppio del valore impostato.
Ideale per prodotti leggeri e sottili
L’applicazione più classica prevede di sottoporre un nastro trasportatore a tappeto disposto ortogonalmente rispetto al moto della catena modulare. Azionare il moto del nastro sottoposto darà ai prodotti una componente trasversale di movimento che potrà essere usata per fare espulsione, selezione o smistamento su più file dei prodotti stessi. Come vedremo più avanti questa è l’applicazione per noi di maggiore interesse.
Inserendo sotto il piano della catena piastre rotative o nastri a tappeto che si muovono in direzioni opposte, è invece possibile ottenere la rotazione dei prodotti rispetto all’asse verticale. Per ottenere precisione e ripetibilità nel posizionamento occorre prestare particolare attenzione nella meccanica e nella ciclica di questi dispositivi.
L’aspetto più interessante di queste applicazioni dal punto di vista di MH è il fatto che l’azionamento delle sfere dal basso consenta di movimentare anche prodotti leggeri ed estremamente sottili, che non sarebbero spostabili con sistemi tradizionali quali deviatori a paletta o anche a vomere motorizzato, senza correre il rischio che il prodotto si incastri tra la parete del deviatore e il piano di scorrimento del nastro trasportatore.
Le prove sperimentali hanno rivelato una buona efficacia anche nel trattare prodotti con un fondo non perfettamente regolare a patto di aiutare l’applicazione con qualche accorgimento specifico. Sebbene queste possano essere considerate applicazioni di nicchia si tratta di una caratteristica particolarmente interessante in virtù delle sfide che pongono alla movimentazione i nuovi tipi di confezionamento votati all’utilizzo di materiali compostabili o riciclabili e in ogni caso alla riduzione della quantità dei materiali di imballo.
Gli spessori dei materiali plastici si riducono al minimo e dove possibile vengono sostituiti con carta o cartoncino, cosa che di per sé basterebbe a rendere le confezioni più leggere e irregolari. Anche il tipo di polimeri cambia al fine di ottenere una maggiore riciclabilità, il PET diventa sempre più rilevante e va a scomparire il policarbonato.
Ottimo risultato dal punto di vista dell’economia circolare, maggiori difficoltà in corso di produzione industriale perché ne risultano prodotti più deformabili, meno accumulabili e che richiedono una manipolazione molto più delicata. In un’epoca in cui perfino l’approvazione dei finanziamenti viene agevolata in caso di investimenti ESG, lo smistatore a sfere si presenta dunque come uno strumento fondamentale per dare valore aggiunto ai clienti.