Bpacks ha messo a punto una nuova tecnologia per produrre sulle linee di produzione della plastica rigida un nuovo tipo di imballaggio rigido, biodegradabile ottenuto dalla corteccia delle piante.
L’imballaggio è al 100% di origine biologica, con un 75% di materiali provenienti da scarti di produzione. La materia prima può derivare da diverse specie di alberi: pioppo, olmo, betulla e ginepro comune. La corteccia è trasformata in pellet o in contenitori finiti usando le tradizionali tecniche di stampaggio a iniezione o termoformatura, ma emettendo fino a sei volte meno CO2 rispetto alla plastica. L’utilizzo della corteccia riduce il consumo di risorse forestali.
L’imballaggio così ottenuto si decompone nel terreno umido nell’arco di uno o due mesi, mentre in un contesto industriale si trasforma in compost in una settimana e arricchisce lo stesso compost di sostanze nutritive apportandovi un considerevole miglioramento rispetto ai polimeri biodegradabili come PLA o PBAT, che si scompongono solo in acqua e anidride carbonica. Inoltre, gli estratti di corteccia di alcune specie di alberi conferiscono al materiale di imballaggio proprietà antimicrobiche. Bpacks mira a sostituire una parte dei 348 miliardi di dollari spesi ogni anno dalle aziende per prodotti a base di plastica.