L’industria alimentare incide per l’11,6% sulla domanda energetica totale dell’industria europea con il consumo di energia termica che copre il 62% di questo valore, dato che molti processi (come essiccazione, pastorizzazione e refrigerazione) richiedono una significativa quantità di calore.
Per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Ue, l’efficienza energetica è diventata una priorità chiave e il documento intitolato A Review of Energy-Efficient Technologies and Decarbonating Solutions for Process Heat in the Food Industry offre una panoramica delle tecnologie a disposizione dell’industria alimentare per migliorare l’efficienza energetica nei processi di lavorazione e trasformazione. Tra queste, quelle ritenute più promettenti sono le pompe di calore ad alta temperatura, le soluzioni di recupero del calore di scarto e i sistemi di cogenerazione e trigenerazione.
Le pompe di calore utilizzano il calore prelevato da una fonte di energia rinnovabile, come l’aria, l’acqua o il suolo, anziché utilizzare fonti fossili e sono in grado di fornire calore a temperature fino a 150°C, coprendo così gran parte delle esigenze termiche dell’industria alimentare senza l’uso di caldaie alimentate a combustibili fossili. Lo studio riporta un risparmio energetico potenziale del 65% per i sistemi centralizzati e del 56% per quelli decentralizzati, con una riduzione delle emissioni di carbonio di circa l’80% (nel mix elettrico danese).
I sistemi di recupero del calore dai processi ad alta temperatura come frittura e pastorizzazione possono ridurre significativamente il fabbisogno energetico: la tecnologia che recupera il calore dai processi di essiccazione o scottatura per utilizzarlo nel preriscaldamento dell’olio di frittura riduce ad esempio i consumi fino al 23%. Queste tecnologie, inoltre, offrono i più brevi tempi di ritorno dall’investimento.
Le tecnologie per la cogenerazione e trigenerazione, infine, permettono di produrre simultaneamente calore ed elettricità con un solo combustibile, migliorando l’efficienza energetica globale del 10-30%. La trigenerazione aggiunge la produzione di freddo, offrendo ulteriori vantaggi nei processi di refrigerazione (che consumano gran parte dell’elettricità richiesta nei processi industriali).