Erbe e spezie, applicabilità di uno screening microbiologico per l’identificazione di varietà irradiate

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FTX081H
L’irraggiamento rappresenta una tecnologia di conservazione che consiste nel sottoporre l’alimento a specifiche dosi di radiazioni ionizzanti che consentono di inattivare il materiale genetico delle cellule microbiche e inibire l’attività degli enzimi degradativi presenti negli alimenti. In questo modo è possibile migliorare la sicurezza e la qualità igienica degli alimenti, rallentandone il deterioramento. Ad oggi, le normative europee permettono l’irraggiamento di una sola categoria di ingredienti (erbe, spezie e condimenti vegetali), che possono essere trattati ad una dose massima di 10 KGy. Scopo del lavoro è stato quello di verificare l’applicabilità e l’efficacia di un metodo di screening microbiologico (direct epifluorescence filter technique (DEFT)/aerobic plate count (APC)) per l’identificazione di erbe e spezie irradiate. I risultati evidenziano che, in generale, il valore DEFT risulta più o meno simile non solo se si aumenta la dose di irraggiamento, ma anche per lo stesso campione non irradiato. La carica batterica, al contrario, tende a diminuire all’aumentare della dose di irraggiamento. Inoltre, è stato osservato che già una dose di trattamento di 3 KGy è sufficiente ad abbassare la carica batterica del prodotto al di sotto dei valori previsti dalle normative europee. Ciò rappresenta il limite principale del metodo DEFT/APC. Nella maggior parte dei casi, infatti, anche per campioni non irradiati, il metodo non è risultato applicabile a causa di una carica batterica troppo bassa all’interno del campione (UFC/g <103). Concludendo, l’applicabilità del metodo DEFT/APC è molto limitato, nonostante la sua facilità di esecuzione ed i basti costi.

Bibliografia
M.C. Campagna et al., Italian Journal of Food Safety, 3, 2014, 140-142