Nel suo Piano d’azione per un’energia a prezzi accessibili, pubblicato a febbraio, la Commissione Europea ha proposto alcune misure per ridurre i costi dell’energia e accelerare la transizione energetica. L’iniziativa nasce dalla constatazione che il livello dei prezzi energetici sta rallentando la crescita delle aziende, oltre che incidere pesantemente sul benessere dei cittadini.
Per le industrie, nel 2023 i prezzi al dettaglio dell’energia elettrica erano quasi due volte la media del periodo 2014-2020 (e più del doppio rispetto ai prezzi negli Stati Uniti e in Cina, un divario che minaccia gravemente la competitività delle industrie UE). Poiché gli sgravi fiscali si sono già dimostrati “assai efficaci per contenere le bollette dell’energia”, la Commissione invita gli Stati membri a ridurre tasse e oneri in bolletta, ricordando la possibilità di azzerare i prelievi non direttamente connessi all’energia (accise).
La Francia, ad esempio, ha ridotto l’imposta sul consumo elettrico da 22,5 a 0,6 €/Mwh). Per assistere i governi negli interventi, la Commissione fornirà alcune raccomandazioni per sfruttare al meglio le flessibilità offerte dalla direttiva sulla tassazione dell’energia e garantirà che l’energia elettrica sia tassata meno di altre fonti energetiche in tutti i settori.
Il documento sottolinea anche la necessità di semplificare e velocizzare le autorizzazioni per impianti rinnovabili, reti elettriche e struttura di stoccaggio, i cui tempi di approvazione, per alcuni progetti, arrivano fino a dieci anni. Per superare queste barriere, la Commissione intende presentare nuove proposte legislative intervenendo anche sulle valutazioni ambientali e abbreviando i termini per le concessioni. Allo stesso tempo, chiede agli Stati di accelerare le procedure autorizzative nazionali e potenziare le autorità competenti.